Una giornata a Urbino

Impressioni e commenti di alcuni ragazzi che hanno partecipato alla visita di istruzione del 30 marzo 2023.


Il giorno 30 marzo tutte le classi seconde della Scuola secondaria si sono recate a visitare il Palazzo Ducale di Urbino.
Il Palazzo è stato progettato dall’architetto Luciano Laurana (1420 circa-1479) per il duca Federico da Montefeltro (1422-1482) e ha le caratteristiche di una cittadella. Una volta entrati abbiamo subito iniziato a fotografare le stupende opere del Palazzo soffermandoci su quelle assegnate in classe come approfondimento dal nostro professore di Arte. Avevamo un’opera a testa da presentare ai compagni e noi abbiamo introdotto Il cortile d’onore all’entrata e la Biblioteca.

Ne ripotiamo qui di seguito alcune caratteristiche.

IL CORTILE D’ONORE

Lo straordinario equilibrio rinascimentale del Palazzo si manifesta nella maniera più assoluta nel cortile d’onore dove gli accordi cromatici della pietra chiara e del mattone scandiscono una perfetta cadenza ritmica e una rigorosa simmetria. Tutto questo dà l’idea di uno spazio regolare che è rettangolare, perché come si sa il Palazzo Ducale nasce dall’unificazione di edifici già esistenti e che se sarebbe di nuova costruzione sarebbe stato quadrato. Il cortile è rettangolare, il lato corto ha cinque campate, quello lungo ne ha sei, e presenta una pavimentazione in cotto nel quale sono inserite lastre in pietra chiara.

LA BIBLIOTECA

La preziosa biblioteca era conservata in una sala a parte, posta al primo piano, che si affaccia sul cortile. Al centro del soffitto c’è lo stemma del Duca, un’aquila nera su sfondo blu e oro (i colori della casata del Montefeltro). Per la ricchissima biblioteca di manoscritti miniati, considerata la più splendida dell’epoca, Federico impegnò una buona parte delle sue rendite condottiero. Solo per capire il livello e la capienza, alla morte di Federico nella biblioteca erano conservati 900 codici dei quali 600 latini, 168 greci, 82 ebraici e due arabi, un numero incredibile per l’epoca e un valore incalcolabile. Alla fine della dinastia i volumi erano 1760 e la raccolta fu acquistata nel 1657 per la Biblioteca Vaticana da Alessandro VII Chigi.

IL LABORATORIO

Dopo la visita al Palazzo Ducale, abbiamo aspettato che le altre classi finissero il giro approfittando per mangiare qualcosina e confrontarci. I prof poi ci hanno annunciato che ci saremmo diretti a svolgere dei laboratori. Appena arrivati abbiamo parlato con i nostri amici delle altre classi fino a che il prof Campelli ci ha diviso in tre gruppi: serigrafia, forgiatura e stampa a caratteri mobili. Finite le faticose ma bellissime attività ci siamo divertiti con palloni e giochi. Verso le 18 ci siamo diretti verso l’autobus che ci avrebbe riportato a scuola. E’ stata una gita davvero divertente e molto interessante per capire la storia di molte opere e posti a noi vicini. Ringraziamo i prof e la scuola per questa fantastica esperienza.

Andrea e Jacopo, 2A


Giovedì 30/03/2023 siamo andati a fare una gita scolastica al Palazzo Ducale d’Urbino insieme alle altre classi seconde. Quando siamo arrivati abbiamo fatto molte scale girando attorno al palazzo per poi arrivare a una stupenda piazza davanti all’ingresso dove ci hanno fatto restare finché non è stato il nostro turno per entrare. Nel frattempo ci hanno detto di fare merenda perché avremmo pranzato abbastanza tardi. Intanto che aspettavamo alcuni si sono messi a ballare in cerchio e si sono divertiti davvero molto.

Quando è arrivato il nostro turno ci hanno fatto lasciare gli zaini in degli armadietti e poi abbiamo iniziato ad entrare nel vero e proprio palazzo: era stupendo e a mano a mano che entravamo sempre di più nel castello c’erano opere sempre più belle e importanti. Quelle che ci hanno colpito di più sono quelle all’interno dello Studiolo e la stanza del Re d’Inghilterra. Intanto ci fermavamo per far parlare i nostri compagni delle opere che gli erano state assegnate dal professore d’arte, la nostra è stata lo Studiolo.

La stanza è famosa per le sue decorazioni in legno divise in tre parti, la parte superiore, quella centrale e quella inferiore. Lo Studiolo rappresenta la grandiosità del duca d’Urbino. Disegnato nel legno dello Studiolo c’è l’opera della Fascia Mediana in cui le dodici colline piene di flora e fauna rappresentano la terra del Duca nella sua felicità, pace e abbondanza. Nella parte superiore dello Studiolo c’è la fascia illustre dove sono rappresentati studiosi antichi ed ecclesiastici. Andando avanti abbiamo visto tantissime altre opere stupende e alla fine siamo usciti molto felici.

Quando siamo usciti c’era un sole bellissimo e alcuni di noi hanno mangiato lì. Quando tutti i gruppi hanno finito la visita siamo ripartiti per andare a mangiare e per fare i laboratori in una campagna lì vicino. Arrivati abbiamo mangiato e poi ci siamo divisi nei vari gruppi per le attività. Noi abbiamo scelto la serigrafia (stampa sulle maglie), ma c’erano anche forgiatura (argilla) e stampa a caratteri mobili (stampa su borse). Quando tutti abbiamo finito i nostri laboratori ci siamo uniti e siamo ripartiti.

Questa gita è stata molto bella, non solo perché il Palazzo ducale era meraviglioso, ma i laboratori sono stati fantastici, vorrei tornarci per fare gli altri che non ho potuto sperimentare.

Maria Lavinia e Elisa, 2A


Il giorno 30 Marzo 2023, tutte le seconde si sono ritrovate nel piazzare antistante la scuola alle 7,40 per andare a visitare Il Palazzo ducale di Urbino. Appena arrivati abbiamo dovuto aspettare un’ora per entrare al palazzo.

Una volta entrati ci siamo messi subito a scattare delle foto per poi iniziare a spiegare le varie opere perché ognuno di noi aveva delle opere diverse che ci aveva assegnato il professore di arte Campelli da studiare e spiegare ai compagni.
Ad esempio a noi aveva assegnato L’ostia profanata che è una predella che raffigura sei scene che secondo diverse fonti ebbero luogo a Parigi nel 1290.

Nella prima scena si può osservare una donna che vende ad un usuraio ebraico l’ostia consacrata, nella seconda scena l’ebraico insieme alla sua famiglia la mettono a cuocere e inizia a sanguinare ma nel frattempo arrivano degli uomini che giustiziano la donna, arrestano la famiglia e l’ebraico condannandoli a morte. Nella terza viene riconsacrata l’ostia, nella quarta gli uomini impiccano la donna, nella quinta mettono al rogo la famiglia mentre l’ultima scena gli angeli e i demoni si contendono l’anima della donna sacrilega, all’ombra di un altare sotto l’abside molto simile a quello della riconsacrazione.

Una delle opere che ci ha colpito di più è stato lo Studiolo, simbolo per eccellenza dell’intarsio ligneo quattrocentesco ed è lo studiolo dove il progetto retorico-celebrativo interagisce con i dipinti degli uomini illustri. La decorazione si suddivide in tre fasce orizzontali: la superiore, con armadi ad ante traforate contenenti libri, vasi, strumenti scientifici e musicali, l’armatura, la personificazione delle Virtù Teologali (fede, speranza e carità) e un paesaggio. La fascia mediana, con le imprese ducali; la fascia inferiore, con sedili ribaltabili su cui osano oggetti e strumenti musicali. E’ dunque un personale e raffinatissimo microcosmo nel quale il Duca ribadisce di essere condottiero e uomo di cultura. L’arditissimo programma ornamentale, per la cui ideazione è stato avanzato il nome di Donato Bramante, venne eseguito entro il 1476, come conferma la scritta che corre sotto il soffitto cassettonato. L’esecuzione è attribuita alla bottega dei da Maiano.

Il palazzo ducale di Urbino fu voluto dal duca Federico Da Montefeltro che era mecenate, umanista e abilissimo condottiero che diede l’impulso di un edificio degno della sua raffinata corte e della sua potenza militare.

Dopo aver visitato il palazzo ducale di Urbino abbiamo fatto mezz’ora di pullman per recarci in mezzo alla campagna per fare pranzo e per partecipare a dei laboratori.

II laboratori si dividevano in tre parti: la stampa a caratteri mobili per le borse, serigrafia per le maglie e la foggiatura, cioè la lavorazione della ceramica.

Noi abbiamo scelto la serigrafia che consisteva nel creare un disegno o una scritta su foglio per poi ripassarlo con un pennarello sulla carta da forno sia avanti che dietro e noi abbiamo scelto la scritta “I LOVE MONEY”, finito di ricopiarla andava messa su una macchina che illuminava la scritta e la faceva trapassare automaticamente in un telaio.
Finito il processo l’istruttrice lo andava a bagnare con l’acqua per poi lasciarlo ad asciugare 15 minuti. Una volta asciugato abbiamo dovuto mettere la maglia in un supporto di legno che andava messo in un tavolo in cui dovevamo passare con la pittura nera in un telaio con la nostra scritta realizzata. Secondo noi questa esperienza è stata stupenda perché abbiamo imparato molte cose ma soprattutto abbiamo passato del tempo tutti insieme al di fuori della scuola.

Elena ed Elisabetta, 2A

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