Un uomo in fuga
Ugo Foscolo fu un uomo in fuga, da Zante a Venezia, da Venezia fino ad arrivare in Inghilterra. È stato uno dei più importanti autori della letteratura italiana di tutti i tempi, rappresentante del Preromanticismo. Nato a Zante nel 1778, in seguito fu costretto a lasciare la sua patria che allora era un territorio veneziano.
Questo esilio segnò profondamente la sua vita e le sue opere. Il suo pensiero fu influenzato, da una parte, dalle teorie illuministiche e dal razionalismo e, dall’altra, dall’angoscia di vivere e dal confronto con l’ineluttabilità della morte.
Nell’opera “Dei Sepolcri” il poeta sottolinea l’importanza delle tombe per i vivi, infatti esse rendono eterno il ricordo degli affetti più cari e svolgono una funzione civile per la collettività: celebrano il valore e le imprese di coloro che hanno lasciato nella loro vita un segno indelebile e un esempio virtuoso da seguire. Questo legame che si stabilisce tra i vivi e i morti è definito “corrispondenza di amorosi sensi”.
Riflettendoci bene, anche oggi molti uomini sono in fuga dalle loro terre e vivono questa condizione di esilio, sono persone che scappano da guerre o da disastri ambientali. È affascinante pensare a come la condizione esistenziale dell’uomo, in fondo, non sia molto cambiata nel tempo.
Marta – 3C