Studenti, scrittori di fiabe

LA FANCIULLA E IL DRAGO BUONO

FIABA V

C’era una volta un cavaliere di nome Odin.
Era muscoloso, magro e basso, era moro e aveva gli occhi marroni.
Era di carnagione chiara. Aveva il naso piccino e la bocca piccola.
Tutte le donne si innamoravano di lui, che però aveva solo una donna in mente, la figlia del re Maranza.
Il nemico del cavaliere era un Orco, e si sa che gli orchi erano cattivi perché mangiavano i bambini.
Gli orchi erano brutti e grassottelli, con la carnagione verde, avevano alcuni anche una gobba e una bocca gigantesca.
Un giorno l’Orco rapì la fanciulla che era promessa sposa del cavaliere.
Odin dovette affrontare alcune prove.
La prima prova consisteva nell’attraversare un ponte sopra a un fiume di lava. Quando il cavaliere iniziò ad oltrepassarlo, il ponte si sgretolò.
Ed ecco arrivare da lontano il suo amico drago aiutante che lo salvò. Il drago era attento a tutto, aveva una memoria davvero spettacolare. Camminava con due zampe, dalla bocca sputava fuoco mentre dal naso usciva fumo. La pelle era di colore rosso, aveva gli aculei sulla schiena, i denti affilati, il corpo molto muscoloso, possedeva le ali e gli artigli sulle zampe, la testa era grande e rotonda. Grazie al drago dunque Odin poté superare questa prova, ma il cavaliere non sapeva che era tutto un inganno, infatti si trovò davanti un altro pericolo molto difficile da superare.
Doveva scalare una grandissima montagna, se riusciva avrebbe ottenuto un premio. Doveva arrivare alla cima, ma era praticamente impossibile. Anche per il drago sembrava inarrivabile. Quindi chiamò i suoi piccoli aiutanti, gli gnomi, che erano buoni e gentili. Avevano i capelli bianchi, un naso piccolo e una folta barba. Erano un po’ grassottelli e sempre sorridenti. Inoltre gli gnomi avevano un potere: quello di teletrasportarsi. Così, grazie a questo potere, furono fondamentali per Odin, che riuscì ad arrivare sulla cima della montagna. Lassù c’era il premio che l’avrebbe aiutato: un libro magico.
Il libro aveva una frase scritta. Se il cavaliere l’avesse pronunciata sarebbe diventato coraggioso e forte.
Infine c’era l’ultima prova: sconfiggere l’orco.
Quando Odin lo raggiunse, l’orco gli urlò contro per farlo spaventare, ma il giovane ragazzo non si tirò indietro. Aprì il libro e pronunciò la frase magica. Si sentì fortissimo. Raccolse tutte le sue energie e corse contro l’orco. Con la sua lunga spada lo trafisse. L’orco era sconfitto.
Il cavaliere liberò la fanciulla.
Si sposarono e vissero per sempre felici e contenti.

LUCIA, SABA, RICCARDO L, SERENA, MARCO – 1C

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