Storie di Natale

I testi scritti dai ragazzi che seguono il Laboratori di Scrittura Creativa.

Chi è Babbo Natale

Si può chiamare anche Santa Claus. Per far trovare a tutti i bambini il proprio regalo, lavora tutto l’anno nella fabbrica dove gli elfi impacchettano tutti i regali grazie alle informazione delle letterine che i bambini inviano. Babbo Natale vive il Lapponia. La notte di Natale esce con le sue renne a portare tutti i regali per tutto il mondo, ma ai bambini che hanno fatto i cattivi dà il carbone. Le sue amate renne si chiamano: Cupido, Fulmine, Ballerina, Donato, Donnola, Freccia, Cometa, Saltarello e Rudolph la renna dal naso rosso. Lui entra dal camino. Appena entra, non vede l’ora di gustarsi i biscotti e il latte lasciato dai proprietari della casa, senza dimenticarsi delle renne, perché anche a loro spetta una bella carota. Babbo Natale non si fa vedere, perciò è inutile cercare di aspettarlo sveglio, perché la magia vince sempre!

Emma 1D

La Leggenda di Babbo Natale

C’era una volta, tanto tempo fa, un uomo povero di nome Nicola che si preoccupava più degli altri che di se stesso. Ogni anno, la notte del 24 dicembre, lui portava agli abitanti del suo villaggio pere, mele, pesche e albicocche. Gli elfi del bosco si accorsero di questo gesto gentile da parte di quell’uomo, allora lo selezionarono come il prescelto, donandogli nove renne: Cometa, Fulmine, Ballerina, Rudolph, Donato, Cupido, Donnola, Salterello e Freccia per viaggiare in tutto il mondo portando felicità. In questo modo, Nicola prese il nome di “San Nicola”. Dopo aver diffuso la sua grande fama, San Nicola venne chiamato dai Britannici “Santa Claus” in italiano “Babbo Natale”. Lui continuò a portare doni, però adesso i bambini cominciarono ad inviare lettere con tutte le richieste che volevano. I testi erano lunghi, allora San Nicola decise di suddividere tutti i bambini in due parti: quella dei buoni e quella dei cattivi. Ai bimbi buoni portava in dono tutti i desideri richiesti, mentre a quelli cattivi portava carbone e qualche moneta per accontentarli un po’ e rendere ogni persona gioiosa in questo speciale giorno.

Non c’era ragazzo, adulto o anziano, scontento di tutto questo, finché un elfo rovinò tutto.  Si chiamava Storn ed era molto amico di Babbo Natale e di sua moglie, la Signora Natale. Però, un anno le richieste erano aumentate e tutti erano molto impegnati, ma Storn voleva giocare. Allora, per dispetto, perché aveva ricevuto meno considerazione da parte dei signori Natale, l’elfo infranse le regole della convivenza. Le regole erano in tutto quattro: rispetto, amore, pazienza e la più importante l’amicizia. Storn, infrangendo tutte queste importanti regole, ebbe una punizione, venne privato del suo corpo trasformandosi… in un essere umano, la cosa più disprezzante per un elfo. Ma anche con quello che era successo, Babbo Natale, grazie al suo cuore d’oro, lo perdonò, trasformandolo di nuovo in un elfo. Storn capì che aveva sbagliato, allora da quel momento fece un grande sforzo per farsi perdonare del tutto. Infatti, due mesi dopo, venne premiato come “elfo lavoratore migliore dell’anno”.

 Così finisce “La leggenda di Babbo Natale”. 

Ida 1D

Avventure in Lapponia

Era la vigilia di Natale e in Lapponia faceva freddo, i bambini erano molto felici perché sapevano che la sera sarebbe arrivato Babbo Natale a portar loro i regali, quindi tutti i bambini gli lasciarono sotto l’albero un po’ di latte e biscotti.

Quando i bambini andarono a dormire, Babbo Natele entrò dal tetto delle case e  distribuì i regali trasportato dalle sue renne di nome: Ballerina, Cometa, Donato, Donnola, Freccia, Fulmine, Saltarello, Rudolph e Cupido.

Una volta capitò che entrò nel camino di una casa, andò nel salone dove lo aspettavano latte e biscotti preparati da due simpatici bambini, lasciò i suoi regali, ma quando uscì, in quella notte fredda, non trovò più le sue renne, le trovò però in una casa vicina a mangiare tante carote dentro una cesta di vimini.

Ora le renne potevano volare tutta la notte, piene di energia, felici di accompagnare super Babbo Natale nel suo viaggio per rendere i tutti i bambini felici al risveglio!

Eleonora 1D

Una sorpresa nella notte…

Era la notte del 24 dicembre e stava nevicando, mentre i bambini cantavano una filastrocca che diceva: “Oggi è Natale e Jack Frost ci darà la neve, oggi e domani”. Invece, nel Polo Nord c’era Babbo Natale che stava preparando i regali per i bambini buoni e il carbone per i bambini cattivi. Quando i regali erano pronti, Babbo Natale iniziò a consegnare i regali ai bambini buoni e il carbone ai bambini cattivi. Babbo Natale arrivò alla prima casa e disse:-Questa è la casa di Mimmy e nella sua lettera diceva che voleva una bambola di pezza e i biscotti a forma di albero e di pan di zenzero tutti e due al gusto di fragola!-

Così Babbo Natale entrò nel camino ed entrò nella casa, si avvicinò nel grande albero decorato e iniziò a prendere i regali nel suo grande sacco rosso, Però Mimmy sentì qualcuno e andò nell’albero e vide…BABBO NATALE!!! Mimmy stava per gridare dalla gioia di vedere Babbo Natale però si trattenne perché se l’avesse vista  sarebbe potuta sparire la magia! Così per non farsi vedere decise di tornare nella sua cameretta. Babbo Natale, dopo aver finito questa casa, si mangiò le prelibatezze che aveva preparato la famiglia di Mimmy per lui e decise di andare nella prossima casa. Raggiunse, allora, la casa di Molly che era una bambina povera e orfana, viveva infatti, con un’anziana zia. La bambina aveva sempre un sorriso stampato sul viso, a Babbo Natale faceva molta tenerezza e, dopo averle consegnato tanti regali, lui pensò di chiederle se voleva accompagnarlo in quella notte a consegnare i regali per tutti i bambini del mondo.

Molly disse:-Sì, grazie mille Babbo Natale!-Così Babbo Natale e Molly andarono a consegnare al prossimo bambino che si chiamava Luca.

Arrivati alla casa di Luca, Babbo Natale disse:-Lui sulla lettera diceva che voleva un kit di macchinine, però si è comportato male, quindi sotto il suo albero si meriterà il carbone!-Così gli consegnarono il carbone.

Quella notte, i due consegnarono carbone e regali a tutti i bambini del mondo.

 Attenzione! Quest’anno potrebbero venire anche da voi!

Emma, 1A

Babbo Natale

C’era una volta al Polo Nord una casa dove abitava un anziano signore dal nome Natale. Lui era alto e un po’ cicciottello, aveva occhi verdi e bocca piccola. Si trasferì al Polo Nord perché gli piaceva stare da solo.

Un giorno, un bambino, insieme ad una renna, bussò alla porta di Natale chiedendogli :- Io e la mia renna possiamo restare qui per favore?-

Natale, che era molto gentile, disse di sì e diede un nome al bambino, ovvero Elfo, invece alla renna diede il nome Rudolph. Il bambino e la renna (che aveva il potere di parlare), iniziarono a chiamarlo Babbo Natale. Un pomeriggio Babbo Natale, l’elfo e la renna decisero di fare dei biscotti a forma di ometto di pan di zenzero per darli a tutti gli abitanti della città. Babbo Natale si innamorò della signora Natale, si misero insieme e dopo qualche anno costruirono una casa enorme al Polo Nord con dentro centinaia di elfi e renne a lavoro per aiutare la signora Natale e Babbo Natale, che ogni anno, il 24 dicembre a mezzanotte, consegna tutti i regali per i bambini del mondo.

La signora Natale e Babbo Natale vissero per sempre felici e contenti.

Giulia 1A

Le origini di Babbo Natale

San Nicola, vescovo di Myra, santo patrono di Bari e di Venezia, ha ispirato Babbo Natale per la sua gentilezza e desiderio di aiutare le altre persone.

Nicola apparteneva a una famiglia povera, ma molto unita. Viveva in una casa molto piccola e un po’ malandata, con finestre con il vetro rotto. Un giorno, uscendo da casa, vide passare una carrozza e fermarsi davanti a una chiesa, per poi aprire lo sportello e lasciare sul marciapiede un cucciolo di cane impaurito e confuso. Allora si precipitò da lui e lo portò a casa coprendolo con una coperta calda e accogliente come se fosse a casa. Lo portò dalla mamma e le chiese se lo potevano tenere.  Alla fine, Gesù,  vedendo questo bel gesto chiamò Nicola e lo nominò San Nicola dandogli un solo incarico, ma importantissimo, cioè, la notte del 24 dicembre, sarebbe passato tra le casa di tutto il paesino a lasciare un piccolo regalino davanti a ogni porta. Diventò allora Babbo Natale!

Lucia 1A

Babbo Natale

Babbo Natale è uno dei personaggi più amati dai bambini di tutto il mondo. Si racconta che abiti al Polo Nord, in una grande casa piena di elfi che lo aiutano a preparare i regali per tutti i bambini buoni. Babbo Natale è un signore anziano con una lunga barba bianca, un pancione e un vestito rosso bordato di pelliccia bianca. Ogni anno, nella notte tra il 24 e il 25 Dicembre, Babbo Natale sale sulla slitta magica trainata da renne volanti, tra cui la famosa renna Rudolph con il naso rosso.

Con un sacco enorme pieno di doni, viaggia in tutto il mondo per portare regali ai bambini che lo aspettano con trepidazione. La tradizione dice che i bambini dovrebbero lasciare un bicchiere di latte e biscotti per Babbo Natale, cosi può fare una pausa durante il suo lungo viaggio. Quando entra nelle case, di solito passa dal camino e lascia i regali sotto l’albero di Natale. Babbo Natale rappresenta la generosità, la gioia e la bontà del Natale. Anche se molti pensano che sia solo una leggenda, il suo spirito vive nel cuore di tutti quelli che credono nella magia delle feste e nel valore del dono. La figura di Babbo Natale ci insegna che il Natale non è solo ricevere regali, ma anche donare agli altri, stare insieme e diffondere amore e felicità.

Ludovica 1D

Uno Rosso

Era il 24 dicembre e Nicola, in codice Uno Rosso, stava tornato dal centro commerciale dove si era tenuta la festa di Natale e doveva ricordarsi tutti i regali per i bambini. Ormai il 24 dicembre era un caos al centro commerciale, ma purtroppo, oltre a quel caos c’era gente che rubava le candele e le caramelle, ormai la bontà era sparita.

Uno Rosso con la sua guardia del corpo Carlos e la sua scorta tornarono al Polo Nord. Nel polo nord c’era la città di Babbo Natale ricoperta da una semplice sfera di vetro che a vista sembrava quasi che non esistesse, questa cupola era impossibile toglierla,  però soltanto con un oggetto che nessuno conosceva, tranne i nordici, si poteva creare un varco. Nel frattempo, un ragazzo di una trentina di anni, che non era mai stato buono, voleva guadagnare più soldi e, visto che lui era un genio di informatica, decise di rilevare una posizione verso il Polo nord. Secondo questo ragazzo era innocua questa cosa, ma invece la sua idea si poteva trasformare in una vera e propria tragedia. Si scoprì che la persona che lo aveva pagato non voleva la posizione del Polo nord dei ghiacciai o tante altre cose ma….. voleva soltanto la posizione del regno di Babbo Natale. Rosso non riusciva più a vedere la bontà negli adulti e nei bambini e soffriva per questo, andò a fare una passeggiata per il paese e ad un certo punto si accorse che alla torre di controllo delle luci si erano fulminate. Carlos si assicurò che non fosse stato aperto il varco. Ma scoprì.. purtroppo che un varco era stato aperto. Corse subito a controllare se Uno Rosso stava ancora a casa ma controllando tutte le stanze non c’era traccia. Carlos chiamò, allora, il suo capo Dona che si occupava di tenere al sicuro le leggende e i miti antichi. Dona scoprendo questo problema chiamò tutti i rinforzi per trovare Babbo natale. Dona trovò il ragazzo che aveva causato questo enorme problema e cercò di capire con le maniere forti a chi aveva venduto queste informazioni. Il ragazzo non lo sapeva perché lui vendeva informazioni per soldi, il resto non gli importava. Allora decisero che questo ragazzo sarebbe rimasto con Carlos fino a quando non avrebbero risolto il problema e non avessero trovato Uno Rosso.

Si scoprì che un cattivo che non voleva la magia del Natale aveva assoldato il ragazzo, ma Uno Rosso fece in modo che venisse richiuso il varco per accedere alla casa di Babbo Natale e così la leggenda e la magia continuano ad essere salve!

Martina 1C

Jack Frost

C’era una volta un giovane ragazzo, di nome Jack, che aveva una sorellina piccola. Lui era alto con i capelli castani, naso piccolino, occhi azzurri e bocca piccola. La sorella era bassina, con i capelli castani, il naso piccolissimo e gli occhi verdi. Un giorno, i due fratelli andarono a pattinare sul lago ghiacciato non lontano dalla loro casa. La sorellina aveva paura che il ghiaccio si rompesse, ma Jack la rassicurò, allora lei prese il via ma si fermò di scatto e il ghiaccio si crepò.

Jack andò velocemente nel bosco a prendere un bastone. Tornò verso il luogo dove il ghiaccio aveva ceduto a prendere la sorella. Con il bastone la prese, però il ghiaccio si ruppe anche sotto di lui. Rimase lì per un po’ di tempo, ma poi cadde nel lago ghiacciato. Quando uscì, dopo parecchio tempo, si rese conto che poteva volare, si guardò specchiandosi nel ghiaccio e vide che i suoi capelli erano diventati bianchi. Volò dalla sorella a dirle cosa era successo, ma appena arrivò, lei non lo vide, nessuno da quel momento poteva più vederlo, così, triste, scappò nel bosco. Da quel giorno Jack andava in città a fare i dispetti alle persone perché tanto nessuno lo vedeva.

Un giorno, mentre Jack andava in giro per la città, incontrò Babbo Natale che consegnava i regali, allora lo fermò per chiedergli se lo poteva aiutare per rimediare ai dispetti che aveva fatto fino a quel momento.

Da quel giorno Jack diventò l’aiutante di Babbo Natale.

Victoria 1B

La leggenda di Babbo Natale

Babbo Natale era un uomo di una certa età. Non era un tipo molto socievole, rimaneva molto sulle sue.

Viveva in una baita in Lapponia e aveva un grande allevamento di renne di cui andava molto fiero. Le sue nove renne si chiamano Ballerina, Cupido, Donato, Donnola, Freccia, Fulmine, Cometa, Saltarello e Rudolph una renna con un particolare naso piuttosto rosso (la sua preferita).

Un giorno Nicolas, il nome prima di diventare  “Babbo Natale”, trovò una strana nocciola sul suo tavolo, deformata e di un colore strano.

Siccome era un uomo molto curioso, la mangiò e in un primo momento non successe nulla; andò a dormire tranquillo senza alcun pensiero. Nella notte del 24 dicembre questa nocciola fece il suo dovere, cioè fece diventare Nicolas un uomo vestito di rosso, con dei poteri magici, un uomo dal grande desiderio di aiutare i bambini che non avevano la possibilità di avere regali o dolciumi. Lui si alzò la mattina seguente, andò a dare il buongiorno alle sue renne; davanti alla stalla trovò una grande slitta di legno che era sbucata così dal nulla piena di regali. Capì subito che doveva aiutare i bambini in difficoltà, lui amava fare questa cosa.

Il naso di Rudolph iniziò a scintillare e allora, proprio la notte di Natale, Nicolas consegnò i regali che aveva sulla slitta a tutti i bambini del mondo in una sola notte.

E proprio così nacque il Babbo Natale che ancor oggi tutti conosciamo.

Emily 1C

La leggenda di Jack Frost

Si dice che l’elfo più fidato di Babbo Natale fosse Jack Frost, quindi ho deciso di raccontarvi la sua storia!

Lui è un ragazzo molto birbante, scherzoso, ma soprattutto molto astuto. Ha il compito di far passare Babbo Natele inosservato e silenzioso. Il suo potere è quello di far nevicare, si dice che riesca a parlare con gli animali! Sorride sempre e non tiene mai il broncio (si pensa che non lo abbia mai tenuto).

Ma non fu sempre così, infatti Jack, prima di diventare un elfo, era un semplice ragazzo ma fu abbandonato appena nato dai suoi genitori, perché aveva delle orecchie leggermente appuntite.

Nella notte di Natale fu trovato abbandonato vicino a una antichissima casa, da un elfo di Babbo Natale che decise di portarlo al Polo così che Babbo Natale potesse aiutarlo. Arrivati al Polo, Babbo Natale osservò attentamente e a lungo il piccolo Jack, decise di aiutarlo donandogli dei poteri e gli tolse la memoria.

Passarono piano piano sedici anni e Jack era ormai diventato un bellissimo ragazzo dai capelli bianchi come la neve appena caduta e la sua pelle pallida come la neve.

Babbo Natale gli voleva bene come un figlio, e per il suo sedicesimo compleanno gli regalò un bastone magico. A Jack piacque molto il suo bastone e da quel giorno non se ne separò più.

Babbo Natale ha detto che (lo hanno pubblicato sulla gazzetta del Polo) quando andrà in pensione sarà Jack a prendere il suo posto per rallegrare tutti i bambini la notte di Natale. Ma per il momento Jack può pensare solo ad aiutarlo e a giocare con la neve, a cavalcare il vento e a parlare con gli animali.

Perché non è ancora il suo tempo!

Anna 1D

Qualcuno salvi il Natale

Era un semplice pomeriggio del 24 dicembre. Richy e Raffy, due fratelli, stavano facendo l’albero quando ad un tratto Raffy, il fratellino più piccolo, chiese a Richy se Babbo Natale esistesse davvero. Richy, messo in difficoltà dalla domanda, rispose che era ovvio, ma dentro di sé  sapeva che non era assolutamente vero! Non finì lì, perché Raffy, non ancora soddisfatto, gli fece una richiesta abbastanza strana, cioè di catturare Babbo Natale. Richy pensò titubante che appena avesse scoperto la pura e difficile verità, la sua infanzia sarebbe finita, ma allo stesso tempo anche egli era molto confuso…e alla fine uscì dalla sua bocca un “sì”.

I due fratelli, incuriositi, allora decisero di mettere delle trappole per tutta la casa e soprattutto posizionarono una telecamera proprio di fronte al loro albero così da vedere la scena in diretta. Arrivò  la sera, ma i due fratelli pensarono bene di non dire nulla ai loro genitori e allora ad una certa ora gli dissero semplicemente che andavano a letto per la stanchezza; ma non fu proprio così, infatti si nascosero nel loro ripostiglio con il loro tablet collegato alle telecamere, cercando di non addormentarsi in maniera da vedere la tanto aspettata scena.

Ma il sonno si fece profondo, i due fratellini si addormentarono e al loro risveglio c’erano già sotto il grande albero in salotto i doni lasciati da Babbo Natale, così la magia continuò ancora…e chissà, magari il prossimo anno riusciranno ad incontrarlo!

Maria Francesca 1C

La leggenda di Babbo Natale

In un posto molto lontano, vive un uomo chiamato Babbo Natale. E’ alto, ha la barba lunga, morbida e bianca come la neve. Il posto si chiama Polo Nord ed è completamente bianco, grigio e con molta nebbia. Babbo Natale ha tante renne: Ballerina, Cometa, Cupido, Donato, Donnola, Freccia, Fulmine, Saltarello e Rudolph (la renna con il naso rosso). Sono ben nove ed è abbastanza difficile gestirle tutte. Si dice che Babbo Natale porti i regali a tutti i bambini del mondo. Però bisogna essere buoni, altrimenti si rischia di ricevere il carbone al posto dei regali richiesti. Babbo Natale è un po’ il babbo di tutti e si può chiamare in diversi modi a seconda del posto in cui si vive, alcuni modi ad esempio sono: Santa Claus, san Nicola…

Nella notte di Natale i bambini si divertono a mettere i biscotti con il latte sotto l’albero di Natale proprio per lui che è dotato di poteri magici che non possono assolutamente farsi vedere! Nel caso contrario, la magia svanisce e non sarebbe più un Natale con sorrisi, canzoni, balletti e tanta generosità, ma sarebbe un Natale con carbone, carbone su carbone, insomma il Natale che nessuno vorrebbe mai passare. I bambini che desiderano un regalino devono scrivere una letterina indirizzata a Babbo Natale verso il Polo Nord. Babbo Natale, per non far svanire la magia, passa attraverso i camini e porta tutti i regali il 24 dicembre, salutando e dicendo: auguri di buon Natale a tutti Oh Oh Oh!

Sofia 1B

Sono un Elfo

Tutti si chiedono: com’è essere un elfo? Cosa si fa? Babbo Natale ha delle telecamere per spiarci No, ovviamente non ha le telecamere, ma fate attenzione per chi ha gli gnomi da giardino perché forse sono spie natalizie, soprattutto gli gnomi invernali! Essendo un elfo, lavoro ogni giorno dalle 6 di mattina alle 20 di sera con una pausa pranzo di due ore, e ci fermiamo il 21 Dicembre per goderci le nostre vacanze di Natale e stare tutti in famiglia.

Ci sono tante funzioni di elfo: ovviamente gli elfi giocattolai che creano giocattoli dai desideri e dalle letterine dei bambini, una dodicina di controllori di qualità che controllano le qualità dei giocattoli, la sicurezza che controlla che nessuno entri dentro la fabbrica, e infine gli elfi segretari che pianificano gli eventi in cui Babbo Natale e le renne possono essere libere. C’è anche l’aiuto di Jack Frost, un vecchietto simile a Babbo Natale che parla alle renne e agisce come una sorta di “dottore”.

Noi elfi non siamo quegli elfi fantasy con i poteri e le fatine come BFF. Siamo piccini, le facce senza barba e abbiamo dei cappellini e delle giacchette verdi e rosse. Lavoriamo al Polo Nord, in una grande fabbrica di giocattoli e dolci. Non so più che cosa dire, quindi vi do qualche trucchetto, così Babbo Natale mangerà i vostri biscotti ed il vostro latte.

C’è chi dà latte intero o scremato e biscotti con gocce di cioccolato, chi biscotti che hanno forma natalizia (alberelli, renne, palle di Natale) e latte sempre scremato oppure intero, pochi lasciano biscotti con semi di girasole e latte di avena o di soia! Ricordate, però,  nove carote per tutte le renne di Babbo Natale!

Lasciate i vostri biscotti sopra il camino o vicino all’albero di Natale, così li può notare più facilmente.

Non vi obbligo ma a Natale si è tutti più gentili. Perché non fare un regalino per lui? Di sicuro gli piacerebbe avere uno gnomo da giardino tutto nuovo!

Buon Natale!

Fatima, 1B

L’incontro con Babbo Natale

Di solito io passo la vigilia di Natale a casa di nonna Giuliana, il Natale a casa di nonna Rosanna e Santo Stefano di nuovo a casa di nonna Giuliana perché è l’onomastico di mio zio. Ma quest’anno è accaduto diversamente.

La Vigilia sono sempre andata da nonna, ma sono rimasta a dormire. Non so perché io non riesco mai a dormire in un posto che non sia casa mia.

Così mi sono svegliata e mi sono intrufolata in salotto, cercando una poltrona comoda dove consultare un po’ il tablet, quando ho intravisto fuori dalla porta finestra un corno.

Nonna ha solo sei gatti e un cane, nessuno ha un corno! Mi sono avvicinata di soppiatto e ho visto un altro corno, anzi altri diciassette!

Erano delle renne…delle renne di Babbo Natale! Non potevo farmi vedere, quindi mi sono nascosta sotto il tavolo. Ho sentito un bel tonfo e quando ho alzato leggermente la tovaglia per vedere cos’era, ho scorto un uomo pieno di cenere dalla testa ai piedi: era Babbo Natale!

Ha appoggiato i pacchetti sotto l’albero e stava per uscire, ma io gli sono saltata addosso per abbracciarlo e lui stava per gridare dallo spavento, ma si è ricordato che non poteva farlo poiché avrebbe svegliato tutti.

Quindi, sorridendo e dicendomi “Oh Oh Oh”, mi ha salutato ed è ripartito con la sua slitta per continuare a portare i suoi doni a tutti gli altri bambini.

Che esperienza magica e indimenticabile!

Lara 1C

Lettera per Babbo Natale

Caro Babbo Natale, quest’anno sono stata molto brava: ho fatto sempre i compiti
che i professori mi assegnavano, mi sono impegnata in tutto quello che faccio.

Ma arriviamo al punto.

Io per NATALE vorrei: un gloss di Essence (uno qualsiasi), poi un set di evidenziatori
della Stabilo boss, anche un set di Brush pen della Tinta Unita (se è possibile uno da
24) e, alla fine, una tuta della Nike o dei jeans con una maglietta con scritto Attitude,
cioè un passo di danza che, tra l’altro, è uno dei miei passi preferiti.

Tanti saluti da Yasmin della 1C!

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