Pietro il Grande

Lo zar Pietro I di Russia (1682-1725) venne chiamato “il grande”, non tanto per le sue caratteristiche fisiche, anche se era molto alto e incuteva un certo timore, ma piuttosto per le sue straordinarie doti da statista.

Pietro, nel corso della sua adolescenza e della sua vita, sviluppò una grande passione per gli esercizi miliari, per le costruzioni navali e per la navigazione; aveva un’immensa voglia di apprendere e di conoscere, voleva a tutti i costi far diventare grande la sua patria, la Russia, e questo voleva farlo secondo il modello Occidentale; voleva che la Russia diventasse come le più grandi nazioni Occidentali.

Il suo regno ebbe inizio nel 1682, quando aveva solo 10 anni, quindi, in un primo momento, venne affiancato sia da suo fratello Ivan che dalla sorella maggiore Sofia, nominata reggente; gli anni della reggenza di Sofia furono per la Russia un vero disastro e, dopo varie vicissitudini, Pietro riuscì a diventare sovrano assoluto solo nel 1696, quando morì suo fratello Ivan.

Fra le cose che Pietro fece, ci furono numerosi atti che riformarono la nobiltà russa perché cercò di farla assomigliare sempre di più a quella delle nazioni occidentali; riuscì a fare in modo che la nobiltà russa fosse al servizio dello Stato.

Alla fine del XVII secolo, lo Stato russo entrò in una grande crisi. Il motivo principale di questa crisi fu l’incapacità di alcuni nobili a adempiere agli incarichi che venivano loro affidati. Infatti, fino ad allora, gli incarichi politici e militari venivano acquisiti per diritto di nascita, e non per meriti, e solo i figli dei boiardi potevano aspirare alle più alte cariche; tuttavia, non sempre chi ricopriva un certo incarico aveva le capacità e la preparazione per svolgerlo come avrebbe dovuto. Pietro, quindi, decise di porre fine a tutto questo e nel 1698 fece giustiziare molti degli streltsy, le guardie dello zar, che avevano cercato di rovesciare il suo governo, e a molti boiardi di alto rango vennero tolte le cariche che ricoprivano. Inoltre, nel 1701 lo Zar Pietro I attuò un altro cambiamento molto importante: decise che la terra poteva essere posseduta solo da coloro che servivano lo Stato.

Prese in prestito i titoli dalla nobiltà europea, come conti e baroni, e investì di tali titoli persone che non erano nobili per nascita, stabilì che essere nobile era un diritto ereditario e che tutti i nobili dovevano servire lo Stato non appena compiuti i 15 anni di età.

Un’altra delle cose magnifiche che fece Pietro fu fondare la città di San Pietroburgo nel 1703; questa bellissima città, detta anche la Venezia Russa, venne costruita sulle terre paludose dell’Ingria. In questo modo la Russia ebbe il suo sbocco sul mare che gli avrebbe consentito di intraprendere nuovi rapporti commerciali con l’Europa, inoltre San Pietroburgo aveva lo scopo di far integrare la nuova nobiltà creata dallo Zar. 

Anche se Mosca continuò ad essere considerata “antica capitale” San Pietroburgo divenne, proprio come aveva sempre voluto Pietro, una città che assomigliava alle grandi capitali europee, ed era organizzata in modo europeo. 

Si pensa che Pietro proibì l’uso della barba, ma questo non è corretto; molti russi vivevano in campagna in condizioni di servi della gleba, e questi contadini avevano delle barbe molto folte, così Pietro impose nelle città il pagamento di una tassa a tutti coloro che avevano la barba (ciò valeva per tutti i cittadini, tranne che per il clero). Venne inoltre completamente proibito il tradizionale abito russo. Queste cose servivano fondamentalmente per cercare di far assomigliare sempre di più i russi ai cittadini europei.

Pietro invitò in Russia moltissimi stranieri per lavorare alla costruzione di navi, servire l’esercito, insegnare le scienze, organizzare imprese commerciali, fabbriche e mulini. Allo stesso tempo, mandò molti russi all’estero per studiare.

Oltre ad essere un abile stratega e un ottimo militare, Pietro era anche un genio del diritto. Durante il suo regno, la Russia adottò nuove leggi e un nuovo sistema statale. Si adoperò per cambiare le abitudini del suo popolo e mise mano al tessuto della vita sociale russa, rimodellandolo secondo le sue idee.

Con Pietro, l’autorità della chiesa ortodossa russa fu sottomessa allo Stato.

Non avendo eredi, una legge del 1722, concesse a Pietro di scegliere il suo successore, ed egli scelse la moglie Caterina. Morì a San Pietroburgo l’08 febbraio del 1725.

Mi è piaciuto approfondire la sua storia e mi sento onorato di avere il suo stesso nome!

Pietro – 2C

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