Paolina Leopardi, la donna e la scrittrice
Paolina Leopardi nasce a Recanati il 5 ottobre 1800, è stata una scrittrice e traduttrice italiana. Sorella di Giacomo Leopardi, fu autrice di diverse traduzioni dal francese e di una biografia di Mozart.
Parlare di Paolina Leopardi è complicato poiché quando si nomina il suo cognome viene in mente il celebre poeta, nonché suo fratello, Giacomo Leopardi. Verso la fine dell’Ottocento viene studiata la sua scrittura per capire l’ambiente in cui viveva il fratello.
Gli studiosi affermano che le sue lettere vennero edite contro la sua volontà e inoltre il suo nome non apparve in molte delle sue opere.
Paolina Leopardi nel 1833 inizia a scrivere lettere a Marianna Brighenti tra cui L’Autoritratto, in questa opera Paolina si dispregia elencando tutto ciò che lei non è, rivelando la sua scarsa autostima, quindi risulta un “ritratto di sottrazione”.
La scrittura di Paolina Leopardi può essere considerata in diversi modi:
- Occasionale, cioè lei scriveva per eventi speciali, tra queste opere c’è La voce della libertà;
- Personale cioè non per la nostra lettura;
- Comunicativa, cioè la scrittura con Marianna Brighenti.
Inoltre, scrisse anche lei uno Zibaldone più lungo di quello del fratello.
Gli studiosi dividono la vita di Paolina in due fasi:
- La vita da figlia (dal 1800 al 1859);
- La vita da orfana (dal 1859 al 1869).
La vita da figlia
La sua infanzia fu difficile perché non poteva uscire se non accompagnata dalla madre Adelaide Antici.
Paolina usciva occasionalmente solo per eventi speciali o per andare a messa nella chiesetta davanti casa.
Il solo modo per ottenere la libertà era il matrimonio e la nascita di un figlio.
Il matrimonio era complesso all’ epoca: innanzitutto necessitava di una dote che in media corrisponderebbe a 20000 scudi, la dote di Paolina era invece di 2000 scudi.
Una volta trovato il futuro marito si doveva capire se l’amore era corrisposto, poi si passava al contratto e successivamente al matrimonio.
Purtroppo Paolina a causa della sua dote e della poca fiducia della famiglia nei suoi confronti non trovò marito.
Un altro aspetto della sua infanzia fu il rapporto con i genitori.
Monaldo era un padre eccellente, la aiutò a pubblicare i suoi libri e inoltre le procurò una dispensa papale che le consenti di leggere i libri proibiti. Nella sua vita lesse più di tremila libri.
La madre Adelaide Antici era fredda e conservatrice.
La vita da orfana
Alla morte dei parenti, Paolina diventa contessa Leopardi, le si aprirono tre strade:
- Aspettare la crescita dei nipoti;
- Ritirarsi in convento;
- Diventare una donna moderna.
Scelse di diventare una donna moderna approfittando della sua ricchezza comprò vestiti, gioielli e viaggiò parecchio.
Non c’è anno in cui non viaggiasse nelle più diverse città italiane: nel 1867 rese omaggio alla tomba del fratello, a Napoli, e l’anno dopo si stabilì presso l’Hotel Royal Victoria di Pisa.
Venne considerata dalle altre donne “ridicola”.
Negli ultimi anni della sua vita scrisse alla cognata Teresa Teja diverse lettere nelle quali disse che le mancava Recanati.
Paolina Leopardi sognava di andare a Parigi, durante il viaggio decise di abbassare il tettino della carrozza, ma iniziò a piovere e ammalandosi venne colta di sorpresa dalla morte nel 1869.
Alunni delle classi terze nell’ambito del progetto letterario COMPITA MARCHE