Le leccornie della cucina araba
La religione musulmana è una delle più diffuse religioni monoteiste ed è praticata in molti Paesi del mondo. Come ogni cultura, anche quella araba ha le sue caratteristiche che la differenziano dalle altre, rendendola unica: i suoi rituali, le sue preghiere, le sue regole, ma anche la sua cucina!
Esploriamo allora proprio la cucina tipica araba!
Ma prima di parlare di quello che i musulmani mangiano, è utile sapere che ci sono cibi che non possono mangiare. Pensando al cibo proibito (haram in arabo) nella religione musulmana ci viene subito in mente la carne di maiale. Questo divieto è dovuto anche a ragioni storiche e igienico-sanitarie: il maiale è un animale onnivoro che si nutre anche di carcasse e cibi ormai guasti e quindi potrebbe trasmettere malattie. Per motivi simili sono vietati anche gli animali carnivori, gli uccelli predatori, i rettili e gli insetti. La carne di cavallo invece non è proibita ma sconsigliata, per una questione di rispetto verso l’animale. In generale però la carne può essere consumata solo se macellata secondo il rituale islamico. Un altro grande divieto per i musulmani è quello che proibisce loro di bere alcolici.
Parlando invece di cibi e ricette tipiche, tra i più famosi c’è la labneh, un formaggio servito a colazione con olive, olio, menta secca e focacce.
Il pranzo è il pasto principale della giornata (la cena è molto più leggera) e di solito consiste in una sola portata costituita da una porzione di carne o pesce, riso, legumi e verdure.
Ci sono poi alcuni cibi che sono tipici per le feste: andiamo a conoscerne alcuni!
- Il tajine è un piatto a base di carne o pesce in umido, che prende il nome dallo strumento che si usa per prepararlo.
- Il biryani è invece un riso speziato, con uova o verdure.
- Il mahshi si fa con le verdure ripiene di carne e viene cotto nella salsa di pomodoro.
- E per finire non può mancare un dolce: il ma’amoul è a base di pasta frolla, ma senza uova, farcito con datteri e frutta secca.
A questo punto, non mi resta che augurarvi buon appetito!
Martina – 1D