La vita nelle trincee
Le trincee erano lunghi corridoi che venivano scavati dai militari durante la Prima guerra mondiale, e potevano essere lunghe anche centinaia di chilometri. Le trincee servivano da protezione, ed erano solitamente rivolte contro il nemico.
I soldati che stavano nelle trincee aspettavano l’ordine di attaccare e nel frattempo scrivevano lettere, bevevano, alcuni fumavano e altri dormivano.
Nelle trincee la vita era pessima perché il cibo era poco, secco o gelato a seconda delle stagioni. Le trincee erano strette, esposte alle intemperie. Le gallerie erano fredde ma più sicure. Le trincee erano collegate tramite una serie di camminamenti. Le condizioni igienico-sanitarie erano catastrofiche. Molti soldati persero la vita a causa di malattie infettive: dissenteria, tifo, colera. I soldati potevano essere attaccati con bombe a gas asfissiante o con lanciafiamme, venivano bombardati dagli aerei e se provavano a uscire erano aspettati dalle mitragliatrici.
Le trincee non erano tutte uguali perché c’erano quelle più strette e deboli mentre altre come quelle tedesche erano fatte in legno, cemento armato e sacchi di sabbia.
I soldati vedevano i compagni cadere a uno a uno e sapevano che a breve, poteva toccare a loro. Spesso dovevano correre all’attacco calpestando i corpi di chi era caduto prima, tra le urla dei compagni che morivano.
Nelle trincee le staffette portaordini e i segnali ottici erano stati gli strumenti standard di comunicazione. All’inizio di questa guerra di trincea furono installati e adoperati mezzi molto avanzati come i telefoni ed i telegrafi a filo, che rimasero in funzione accanto ai metodi tradizionali.
Matteo, 3A