La passione per la ricerca di Marie Curie

Maria Salomea Sklodowska (1867-1934), più conosciuta come Marie Curie o Maria Sklodowska Curie è stata una fisica, chimica e matematica polacca naturalizzata francese.

Frequentava una scuola segreta soprannominata “l’accademia fluttuante”. A quell’epoca, le ragazze non potevano frequentare l’università; ma quando si diffuse la notizia di Sorbona, un’università che le ragazze potevano frequentare a Parigi, lei e sua sorella si trasferirono lì, perché erano stanche di nascondersi.

Si laureò in Fisica nel 1893 con risultati eccezionali, al punto da ottenere un premio dalla sua stessa Polonia che le consentì di laurearsi anche in Matematica nel 1894.

In quel periodo Marie si innamorò di Pierre Curie, un professore della scuola di Fisica e Chimica Industriale di Parigi che nel luglio del 1895 divenne suo marito.

Il grande interesse di entrambi per la scienza li portò a rinchiudersi in laboratorio per approfondire le ricerche dello scienziato Becquerel che nel 1896 aveva scoperto accidentalmente le proprietà radioattive dell’uranio.

I mezzi a disposizione che avevano lei e il marito erano davvero rudimentali ed il loro laboratorio era praticamente un garage.

Marie era attratta dai metalli e dai magneti, e scoprì che alcuni di questi erano radioattivi: emanavano potenti raggi e brillavano al buio. Li bruciava, li fondeva e li filtrava, per poi restare tutta la notte sveglia a guardarli brillare (erano esperimenti).

L’impegno e la passione di Pierre e Marie Curie li portarono in un anno ad enunciare che esistono in natura altri elementi radioattivi oltre all’uranio: il polonio e il radio.

Uno venne battezzato polonio, in onore della patria lontana di Marie, il secondo radio, per via della sua enorme radioattività, cioè la proprietà di emettere radiazioni. Inizialmente tali scoperte vennero ignorate, ma nel 1903 arrivò il riconoscimento da parte dell’Accademia di Svezia che insignì i due coniugi del Premio Nobel per la Fisica.

Marie Curie negli anni ottenne diversi riconoscimenti, tra cui l’offerta di una cattedra alla Sorbona. Purtroppo la sua esistenza venne sconvoltanell’aprile del 1906, quando Pierre Curie morì investito da una carrozza.

Il dolore per la perdita del suo adorato marito e compagno non arrestò comunque la ricerca scientifica di Marie Curie che nel 1910 riuscì ad isolare il radio sotto forma di metallo per renderlo più facilmente lavorabile: per questo nel 1911 le venne riconosciuto il Nobel per la Chimica. Unica donna a riceverne due in campi differenti.

Durante la prima guerra mondiale si adoperò come radiologa spostandosi sul fronte con automobili, chiamate in suo onore “Piccole Curie”.

Negli ultimi anni della sua vita, fu colpita da una grave forma di anemia aplastica, malattia sicuramente contratta a causa della continua esposizione a materiali radioattivi dei quali al tempo non si conosceva ancora la pericolosità.

Il 4 luglio 1934 Marie Curie morì e il suo corpo venne sepolto accanto a quello del marito, in un cimitero nei pressi di Parigi.

Le radiazioni sono usate per curare molte malattie, ma sono comunque molto pericolose. Infatti, dopo tutti questi anni gli strumenti di Marie sono ancora molto radioattivi e per guardarli da vicino bisogna indossare guanti e tute protettivi.

Marie Curie avrebbe potuto diventare molto ricca con le sue scoperte, ma decise di renderle gratuite a tutti.

Alessandro e Leonardo I A

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