Il Castello di Fenis

Studiando la storia medievale, ci ha incuriosito moltissimo la parte relativa alla costruzione e al ruolo dei castelli.

I castelli erano la dimora dei signori feudali e rappresentavano il fulcro della vita economica e sociale del feudo. Erano costruiti in posizioni strategiche, ed erano progettati per garantire protezione contro gli attacchi nemici e per controllare il territorio circostante.

In Italia ci sono attualmente molti castelli medievali che, nella loro struttura restaurata, ci fanno capire la storia che li caratterizzava. Tra questi, abbiamo deciso di approfondire le informazioni sul Castello di Fénis che si trova in Valle d’ Aosta. La maggior parte dei lavori di costruzione, che hanno portato il castello ad assumere l’aspetto attuale, ebbero luogo tra il 1320 e il 1421 circa.

Noto per la sua architettura scenografica, con la doppia cinta muraria merlata che racchiude l’edificio centrale e le numerose torri, è uno dei castelli medievali meglio conservati in Italia. Diversamente da altri castelli costruiti in cima a promontori rocciosi per essere meglio difendibili, esso si trova in un punto privo di difese naturali. Questo porta a pensare che la sua funzione fosse soprattutto sede amministrativa della famiglia Challant-Fénis.

Aimone di Challant ereditò il feudo e il castello di Fénis dal nonno Ebalo Magno nel 1337 e nel 1340 diede inizio a una prima campagna di lavori, realizzando una struttura di forma pentagonale. Nuovi lavori di costruzione furono voluti da Bonifacio primo di Challant figlio di Aimone che ereditò il castello dal padre nel 1387. Dopo aver ricoperto per due anni la carica di ispettore delle fortificazioni alla Corte di Savoia, nel 1392 Bonifacio diede inizio a una nuova grande campagna di ricostruzione nel maniero, in modo da adattarlo ai nuovi standard della vita cortese.

Con la morte di Bonifacio nel 1426, iniziò una fase di declino economico per la famiglia Challant Fénis a cui corrispose un periodo di stasi edilizia per il castello. Il successore Bonifacio II si limitò a commissionare al pittore Giacomino da Ivrea di affreschi del lato orientale del cortile, non apportando nessuna modifica significativa alla struttura del maniero. Nel 1705, con la morte di Antonio Gaspari Felice, ultimo esponente del ramo Challant-Fénis, il castello passò al cugino Giorgio Francesco di Challant Chatillon, il quale nel 1716 dovette venderlo per 9000 lire al conte Baldassare Saluzzo di Paesana per fare fronte agli ingenti debiti. Esso rimase di proprietà di Saluzzo di Paesana fino al 1798, quando venne venduta a Pietro Gaspare Ansermin, la cui famiglia lo conservò fino al 1863 per poi rivenderlo a Michele Baldassarre Roseto di Quart.

Il 3 settembre 1895 Giuseppe Rosset, console italiano a Odessa e figlio di Michele Baldassarre, cedette per 15.000 lire il castello allo Stato italiano per mano di Alfredo d’Andrade, il quale trattava da anni la sua acquisizione. Il castello di Fénis era già stato usato da Andrade alcuni anni prima come modello per il cortile del borgo Medievale di Torino. Già nel 1898 d’ Andrade, seguace dei principi di Viollet-le-Duc diede inizio a una prima campagna di lavori al castello, fino al 1920 sotto la supervisione dello stesso d’ Andrade. Una seconda campagna di restauri ebbe luogo a partire dal 1935, a cura dell’allora Ministro dell’Educazione Nazionale Cesare Maria De Vecchi e dell’architetto Vittorio Mesturino, che vollero accentuare l’aspetto medievale del castello.

Il castello, dichiarato un monumento nazionale nel 1896 è ora proprietà dell’amministrazione regionale della Valle d’Aosta, ed è visitabile solo tramite visite guidate.

Cristian, Elia, Giovanni, I A

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