I giovani e i social

Molto tempo fa i cittadini per comunicare non usavano i moderni cellulari. All’epoca era tutto più complicato, anche solo per fare una ricerca si doveva andare in una biblioteca e copiare a mano tutto quello che serviva.

Fino agli anni ’80 circa, la tecnologia dell’informazione non era così evoluta. Nel corso della storia tanti mezzi di comunicazione si sono succeduti: alla fine dell’Ottocento furono inventati i telefoni e i contatti tra persone divennero sempre più frequenti; oggi esistono i computer, i tablet e, soprattutto gli smartphone che hanno rivoluzionato sempre di più la nostra società, i nostri comportamenti e il nostro modo di parlare.

I giovani stanno diventando sempre più pigri perché non serve più spostarsi, infatti ci sono i social e il telefono per comunicare rapidamente a distanza, tanti non sentono neanche più la necessità di vedersi e di stare insieme.

La tecnologia sta facendo diventare i ragazzi sempre più ignoranti proprio per il fatto che tutti si piazzano per ore davanti al telefono, ai videogiochi, al computer o alla televisione e non si muovono più da lì, non impiegano più il tempo in attività costruttive Si sta perdendo la capacità di scrivere correttamente, tanti usano lo stampatello, non scrivono più in corsivo e abbreviano le parole e i loro significati, come ad esempio: cmq (comunque), pk (perché), lol (laughing out loud), lmao (laughing my ass off), brb ( be right back)…

È molto bello usare i social per sentirsi parte di un gruppo e per essere aggiornati su quello che accade alle vite degli altri, ma a volte si possono fare conoscenze pericolose, può accadere che ci fidiamo di persone sconosciute e non sappiamo mai veramente chi ci può essere dietro allo schermo, se un quattordicenne o un adulto con cattive intenzioni. Quindi le tecnologie dell’informazione, se usate correttamente, sono interessanti e divertenti, però non devono essere usate per controllare quello che l’altro fa o per manipolarlo.

È bene riferire tutto quello che ci capita in rete ad un genitore oppure, semplicemente, non fidarci di tutto quello che si vede o che ci viene detto; ci sono anche molte informazioni fake che ci spingono a visitare un sito poco sicuro. I social sono ricchi di informazioni personali, pertanto, se qualcuno ha cattive intenzioni, può sapere molto, troppo della sua vittima.

Giulia – 3C

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