Genere: giallo
Il caso della signora Brown
Era una notte del 1968 quando la signora Brown, una giornalista, venne rapita. Le giornate seguenti i poliziotti si domandarono dove potesse essere finita.
L’ispettore di polizia assegnò il caso da risolvere al detective Albert Krinish. Lui era il più abile nel suo campo e per questo riceveva moltissimi casi da risolvere.
Il signor Krinish era molto gentile: era alto più o meno 1,78 m, indossava gli occhiali, aveva sempre una pipa in bocca e si vestiva abitualmente con una camicia a scacchi. Quando gli assegnarono il caso, si chiese subito perché avessero rapito la giornalista. Qualche ora dopo andò da una delle più care amiche della signora Brown: la signora Ghibs. Suonò il campanello e si aprì la porta, era la signora Ghibs e aveva l’aria molto stanca.
Il detective la interrogò: “Dove era quando la signora Brown è scomparsa” Rispose: “Ero a prendere un gelato con mia sorella”.
Krinish la guardò con sospetto e andò ad interrogare la sorella della signora Ghibs, della quale aveva trovato l’indirizzo e la via di dove abitava…
Arrivato alla casa, interrogò la signora e le fece le stesse domande che aveva fatto alla sorella e lei gli rispose: “Io ero al cinema quando è successo l’accaduto!”
Il detective, appena uscito dalla casa della signora, si diresse alla centrale di polizia, entrò nell’ ufficio del sergente e gli riferì tutte le informazioni, rimarcando il fatto che una di loro mentiva.
Arrivò la notte, il signor Krinish tornò a casa e si addormentò. Il giorno seguente, mentre stava andando in centrale, comprò un giornale e vide che anche il commissario era sparito, forse era stato rapito! Cominciò ad andare nel panico e corse subito a dirlo agli altri agenti, ma la centrale era vuota.
Fu lì che capì che doveva fare tutto da solo. Si mise ad interrogare più persone possibili, pur di sapere che cosa fosse successo. Andò dalla moglie del commissario che gli confessò che non vedeva il marito da giorni e che però ultimamente si metteva qualcosa di celeste in bocca che lo faceva diventare strano. Inoltre, l’ultima volta che lo aveva visto, le aveva detto che si sarebbe chiuso dentro la cantina della centrale di polizia, ma lei ignorava il motivo, né aveva preso la cosa troppo sul serio.
Krinish si mise subito a correre verso la centrale, arrivò alla cantina, ci entrò e fu lì che trovò il commissario, pensò un attimo e capì che era corrotto.
Accese la luce e vide gli altri poliziotti legati a delle sedie e dietro al commissario c’erano le due sorelle che aveva interrogato per prime e vide il commissario dare loro dei soldi. Il detective chiese al commissario:” Perché? Perché hai fatto tutto questo?”
Il commissario rispose:<< perché non avrei dovuto farlo? Negli ultimi tempi tutte le attenzioni erano rivolte alla signora Brown solo perché è una giornalista perspicace e gli elogi sono stati rivolti agli altri poliziotti che non hanno risolto mai i casi, mentre sono sempre io a risolverli! Mi sono stancato di essere considerato il personaggio meno importante, quello che non conta nulla!”
Tutto arrabbiato cominciò a sparare al detective che schivò i colpi e cominciò a sparare anche lui. Iniziò una sparatoria finché venne colpito il commissario che cadde a terra privo di vita.
Il detective Albert Krinish salvò tutti i poliziotti e la giornalista Brown, venne nominato nuovo commissario di polizia e continuò a risolvere molti casi con coraggio e determinazione.
Leonardo 1^A