Genere: giallo

Numero 26

Il 26 ottobre alla centrale di polizia arriva una telefonata. Alla risposta degli agenti si scopre che una ragazza è stata trovata morta in un bidone della spazzatura. Gli agenti corrono subito al luogo indicato. La ragazza trovata era scomparsa da un mese e 26 giorni. Si tratta di Blear Fontana.

Partono le indagini. Dall’autopsia si notano profondi tagli: è stata accoltellata 26 volte al torace e alla gamba. Controllato il cellulare, trovano chiamate e messaggi di un ragazzo insistente che la minacciava. Nella chat in comune con le amiche si intuisce che era terrorizzata.

Dei messaggi, ben 26, risalenti al 26 settembre, erano di questo ragazzo, un certo Max, che chiedeva di vedersi al parco vicino alla casa di una loro amica, Gianna. Dopodiché c’erano 26 chiamate perse.

Chiedendo ad amici e parenti si scopre che Blear aveva litigato con la sua migliore amica Gianna perché entrambe avevano interesse per lo stesso ragazzo. Era Max, il ragazzo a cui piace il numero 26.

La polizia cerca Gianna, però la ragazza sembra scomparsa. Ha lasciato la famiglia e ha chiesto di non essere cercata. Le indagini continuano e i detective ispezionano la sua camera. Analizzano il suo computer in cui trovano la chat con Max. Nella chat ci sono parole abbreviate e in codice. Dopo un’attenta analisi del linguaggio, la polizia capisce che Gianna aveva chiesto di uccidere Blear. 

Il ragazzo aveva inviato il suo indirizzo: via Mazzini 26. I poliziotti vanno a bussare. Alla porta c’è Max. Nella sua casa ci sono i vestiti di Blear. Tutte le prove portano a loro. Gianna, la migliore amica, e Max, il ragazzo che le piaceva. I colpevoli sono loro: l’amica di cui Blear si fidava e il ragazzo del numero 26.

Ilef, 2^A

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