E’ morto a Ginevra Vittorio Emanuele di Savoia: era figlio dell’ultimo re d’Italia.

Vittorio Emanuele nacque a Napoli il 12 febbraio 1937, figlio dell’ultimo re d’Italia Umberto II di Savoia e Maria Josè del Belgio. Acclamato principe dell’impero, ricevette dal nonno il titolo di principe di Napoli essendo già suo padre Umberto principe di Piemonte.

Nel 1943 su ordine del re lasciò Roma per raggiungere dapprima il Piemonte e dopo la Svizzera insieme alla madre e le sorelle; solo alla fine della guerra poté tornare a Roma.

Dopo l’abdicazione del nonno, il 9 maggio 1946, divenne principe ereditario, ma visto il clima di ostilità dovuto alle votazioni per il referendum istituzionale, Umberto II ordinò alla moglie nuovamente di lasciare l’Italia con i figli.


Con l’entrata in vigore il 1 gennaio del 1948 della Costituzione Repubblicana, venne sancito il divieto di ingresso e di soggiorno nel territorio nazionale per gli ex sovrani, loro consorti e discendenti maschi di casa Savoia. Fu così che i Savoia si trasferirono in Svizzera fino alla fine dell’esilio nel 2002.

Vittorio Emanuele dopo gli studi, forte dei suoi legami d’affari con importanti industriali, in particolare con la famiglia Augusta, svolse per molto tempo l’attività di intermediario finanziario. Fidanzato con Marina Doria, di origini borghesi, si vide rifiutare il regio assenso, e così, per aggirare questo ostacolo emanò un “decreto reale” nel quale si elevava a re, autoproclamandosi Vittorio Emanuele IIII re d’Italia, considerando l’esilio del padre una vera e propria abdicazione. Il giorno seguente, nelle nuove vesti di “re d’Italia”, emanò un secondo e ultimo decreto reale con il quale conferiva a Marina Doria il titolo di duchessa di Sant’Anna di Valdieri. Pochi giorni dopo la sposò prima con rito civile a Las Vegas poi con nozze religiose a Teheran.

Tale vicenda diede origine ad una disputa dinastica che avrebbe visto in Amedeo di Savoia-Aosta il vero capo del casato proprio perché Vittorio Emanuele si sarebbe sposato senza il regio assenso.

Nel 2002 dopo l’abolizione dell’esilio, prese ufficialmente le distanze dalle leggi razziali e con il figlio giurò, per iscritto e senza condizioni, fedeltà alla Costituzione Italiana e al presidente della Repubblica rinunciando a qualunque pretesa dinastica sullo Stato italiano.

Nel novembre del 2007, contrariamente a quanto affermato nel 2002, richiese allo stato italiano 260.000.000 € come risarcimento per l’esilio oltre alla restituzione dei beni confiscati nel 1948.

Nel corso della sua vita Vittorio Emanuele è stato al centro di alcuni scandali giudiziari riportando però solo una condanna per porto abusivo di armi da fuoco.

E’ morto il 3 febbraio a Ginevra, la sua camera ardente è stata aperta nella Reggia di Venaria reale mentre i funerali si sono svolti nel Duomo di Torino. Le sue ceneri sono state sepolte nella Cripta reale della Basilica di Superga.

Andrea III A

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