Cittadinanza digitale: io e i social network

Il pensiero dei nostri studenti della classe 2B sul tema dei social network.

I social network sono entrati nella vita di tutti e anch’io considero il mio cellulare come un amico inseparabile. Tutti i giorni, pur non trascurando la scuola e lo sport, passo parecchio tempo usando i social: guardo ciò che postano gli altri, ascolto la musica, faccio foto e messaggio con gli amici. I social che uso di più sono: Tik Tok, Instagram, Snapchat, Spotify e Whatsapp. A me attirano molto i video e le storie che vengono pubblicati. Riguardo ai social, però, esistono anche dei lati negativi, per esempio alcuni creano profili fake facendosi passare per altre persone, spesso si fingono dei ragazzini o addirittura pubblicano notizie false. Alcuni arrivano a creare degli account fake per insultare e prendere di mira i più deboli in modo così pesante e continuato da indurre la vittima a porre fine alla propria vita.

Io cerco di usare i social in sicurezza, infatti sto attenta a ciò che posto e prima di pubblicare mi domando: “Chi guarda ciò che posto?”, perché una foto potrebbe essere fraintesa e si potrebbe rovinare la reputazione di una persona. Inoltre sto attenta ai commenti che scrivo, perché è facile interpretare male e si corre il rischio di essere insultati. I miei genitori, per stare più sicuri, ogni tanto mi controllano tutti i social.

Il lavoro fatto in classe su questo argomento mi è piaciuto molto, perché mi ha insegnato a stare attenta a ciò che posto e come utilizzare correttamente i social network. Inoltre mi ha reso consapevole di tutto ciò che ci può essere dietro a un profilo. Soprattutto ho capito che bisogna pensare a ciò che si scrive o con chi si scrive e fare sempre attenzione alla privacy altrui.

Noemi, 2B


Io, come la maggior parte dei miei compagni, uso i social network, in particolare Youtube e Whatsapp. Uso il primo soprattutto per vedere i goal e le fasi principali delle partite di calcio, mentre utilizzo Whatsapp per chattare con gli amici e i parenti. Sinceramente sono sempre sorvegliato dai miei genitori grazie ad un’app chiamata Family Link, che permette loro di vedere dove sono, con chi sono, quanto tempo uso il cellulare, cosa sto guardando e può autorizzarmi a scaricare delle app, per cui non sono mai libero al cento per cento, ma questo non mi pesa, perché trovo giusto che un ragazzino di tredici anni sia sempre sotto controllo.

Usando i social secondo il mio parere è necessario stare molto attenti a non chattare con gli sconosciuti, perché ci possono essere persone adulte che si fanno credere ragazzi della nostra età. Ovviamente l’obiettivo è avere i nostri dati personali e foto o video, che possono usare per rovinare la nostra immagine o addirittura ricattarci. Io credo che molti ragazzi non sono consapevoli del fatto che si possono raccogliere molte informazioni solo leggendo i nostri profili social e proprio per questo ritengo che sia meglio tenere privata la sfera profilo.

Parlando a scuola di questo argomento e confrontandomi con i compagni ho capito che tanti ragazzi non si rendono conto di quanto tempo della propria vita spendono sul proprio dispositivo, per molti questo è un passatempo irrinunciabile, ma secondo me ci sono molti sport o giochi all’aria aperta che possono divertire molto di più rispetto al cellulare. Un esempio: il gioco delle biglie di vetro sta praticamente scomparendo per colpa del telefonino e ci saranno molti altri giochi che faranno la stessa fine.

Riccardo, 2B


Quello che mi attira dei social network è il fatto che all’interno di una sola applicazione ci siano milioni di persone che la utilizzano in tutto il mondo e personalmente è una cosa che mi piace, perché così posso fare nuove amicizie anche al di fuori dell’Italia. Sui social però bisogna fare attenzione, perché possono accadere cose spiacevoli, come prese in giro, insulti o commenti negativi messi sotto ai video che pubblichiamo e tutto questo ci può ferire. Addirittura possono succedere fatti pericolosi, ad esempio ci possono essere malintenzionati che, attraverso false foto profilo, si spacciano per ragazzi della nostra età per diventare nostri amici e ricavare informazioni su di noi, come la nostra età, il numero di telefono o perfino il nostro indirizzo. Nel caso succedesse una cosa del genere dobbiamo chiedere prima aiuto ai nostri genitori, poi far intervenire la polizia postale in modo da difendere la nostra privacy.

Quando utilizzo i social raramente pubblico o commento e, se lo faccio, sto molto attenta perché non voglio essere fraintesa o insultata riguardo al contenuto di foto o video, come spesso capita sui social. Se un giorno mi venisse voglia di pubblicare qualcosa, lo metterei visibile solo alle persone che mi seguono, disattiverei i commenti e lo metterei in modo che non si possa scaricare e condividere per impedire che diventi virale.

Il lavoro che abbiamo fatto in classe a me è piaciuto particolarmente, perché, avendo approfondito i vari pericoli dei social network, riuscirò meglio a tenere al sicuro la mia privacy.

Ludovica, 2B


Io, come la maggior parte delle persone, uso i social; i miei preferiti sono Istagram, Tik Tok e Whatsapp. A me piace sia condividere sia guardare foto e video sui social. Di solito condivido video divertenti, ma sempre stando attento a non mettere in imbarazzo nessuno e facendomi prima la domanda: “Chi guarderà quello che sto postando?”

Purtroppo i social non sono tutto rose e fiori. Infatti esaminando un profilo si possono scoprire tante cose sulla persona, per esempio luogo e data di nascita, il nome o l’indirizzo. Inoltre, se non si fa attenzione, c’è il rischio di prendere dei virus o, peggio, di essere hackerati. Non è semplice subire queste cattiverie, però se noi apriamo link e siti “tarocchi” potremmo essere infettati. Nel Web gira di tutto, tra cui le “fake news”: si tratta di notizie inventate, ma presentate come reali e possibili. Ci sono anche i “leoni da tastiera”: persone anonime che insultano nel Web, ma che non avrebbero mai il coraggio di farlo nella realtà. A me tra tutte queste cose quella che mi preoccupa di più è essere hackerato. In questo caso io mi rivolgerei a una persona più grande che sia abbastanza competente o alla polizia postale.

Solitamente io sto attento a ciò che posto, anche se a volte mi rendo conto di condividere troppe cose personali, allora le elimino subito. A me il lavoro fatto in classe in questi giorni è piaciuto, ma soprattutto è servito molto, perché io prima pubblicavo tante cose strettamente personali senza esserne consapevole, adesso invece ho “resettato” il cervello e nelle ultime settimane pubblico molto meno.

Mattia, 2B


Penso che come dobbiamo fare attenzione a non offendere nessuno quando parliamo, così dobbiamo fare attenzione ai contenuti che postiamo. Quando pubblichiamo qualcosa sui social network, attraverso Internet, noi ci rivolgiamo a tantissime persone: molte di queste le conosciamo, molte altre no. Può capitare che chi non ci conosce possa fraintendere ciò che scriviamo o come commentiamo un video. Non guardandoci in faccia e non ascoltando la nostra voce, è impossibile capire se stiamo usando un tono scherzoso o serio.

Io penso che sui social bisognerebbe condividere soltanto immagini, video e pensieri di cui siamo sicuri che non offendano nessuno. E’ vero che c’è la possibilità di chiarirsi, ma prima che questo avvenga potrebbero accadere cose spiacevoli: amicizie che rischiano di rompersi e persone che arrivano a pensare brutte cose di noi. Credo che sia meglio usare i social network in modalità privata, in questo modo i nostri contenuti arriveranno soltanto alle persone che già conosciamo. Se proprio abbiamo voglia di affrontare discussioni più complesse meglio farlo di persona, in modo che sia facile chiarire subito quello che intendiamo dire.

Linda, 2B


Ho dodici anni e ho l’abitudine di usare Internet circa per un’ora o due al giorno, tutti i giorni. Le app che uso maggiormente sono Whatsapp, Youtube e Istagram. Utilizzo i social network in particolare per ascoltare la musica, guardare le partite di calcio, di basket e di altri sport, ma anche per messaggiare e fare chiamate con i miei amici, i miei compagni di scuola e i miei parenti più stretti.

I social network ci attirano molto, ma bisogna farne buon uso. Infatti sui social ci sono molti pericoli a cui bisogna stare attenti. Per esempio, soprattutto le persone anziane, possono essere truffate con il metodo del “phishing”. In questo caso il truffatore afferma di essere una persona cara alla vittima, per esempio suo figlio, a questo punto dice che gli servono dei soldi per un problema grave ed urgente, così la vittima finisce per inviare la somma richiesta tramite Internet. Oppure ci sono adulti che si fanno passare per noi adolescenti e iniziano a parlare con la vittima prescelta ogni giorno fino a ottenerne la più completa fiducia, ma appena ottenuti dati privati e sensibili, comincia il ricatto: tutte le informazioni ricevute verranno pubblicate sul web se non verrà pagata una somma di denaro in moneta corrente o in bitcoin, che è la moneta virtuale. In questi casi solo la polizia postale può risolvere il problema, dato che ha gli strumenti e le competenze necessarie.

Per questi motivi io sono molto attento quando uso i social. Mi è servito aver approfondito in classe questo argomento, che per me è stato particolarmente interessante, infatti adesso so meglio come comportarmi navigando in Internet.

Gaetano, 2B

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