La vita è bella: il film
In occasione della Giornata della Memoria, il 27 gennaio, a scuola abbiamo visto ed analizzato il film La vita è bella.
Si tratta di un film italiano del 1997 diretto e interpretato da Roberto Benigni. La storia si svolge durante la seconda guerra mondiale, in un piccolo paese toscano. Il protagonista Guido, interpretato da Benigni stesso, è un uomo allegro e sognatore che cerca di proteggere suo figlio Giosuè, interpretato da Giorgio Cantarini, dal terrore dei campi di concentramento nazisti.
Il film inizia con Guido che si innamora di Dora, interpretata da Nicoletta Braschi, i due in seguito si sposano e hanno un figlio di nome Giosuè. Poi, la guerra irrompe nella loro vita e la famiglia viene separata. Guido e Giosuè vengono deportati in un campo di concentramento, perché Guido era ebreo, ma più tardi li raggiungerà anche la moglie. Per proteggere suo figlio, Guido decide di fargli credere che tutto ciò che stava accadendo era solo un gioco. Guido inventa una storia fantastica, in cui devono superare delle prove e ricevere punti per vincere un carro armato vero. I bambini vengono portati nelle camere a gas, ma Giosuè, come è solito fare, riesce a scappare e a raggiungere il padre che lo riporta nel suo stanzone.
Sono gli ultimi giorni di guerra: gli alleati si avvicinano, mentre i nazisti si preparano a scappare e decidono di cancellare ciò che resta del campo. C’è molta confusione, così Guido ne approfitta per cercare la moglie nelle camerate delle donne, ma prima fa nascondere il piccolo Giosuè dentro un comodino di ferro raccomandandogli di non uscire finché non avesse sentito il silenzio assoluto nel campo.
Per nascondersi meglio nel reparto femminile, poi Guido si traveste da donna. Quando vede partire un camion pieno di donne, chiede se a bordo c’è Dora, ma è tutto inutile: il camion parte e Guido, rimasto solo nel cortile, viene scoperto dalle guardie. Inizia a scappare, ma viene trovato.
A questo punto non gli resta che arrendersi alla guardia che lo porta in un posto più isolato e, quando passa davanti a suo figlio, si mette a camminare come una marionetta per fargli apparire ancora tutto come un gioco. Viene fucilato quella stessa notte, e il mattino dopo gli americani entrano nel campo di concentramento deserto.
Appena sente il silenzio attorno, Giosuè esce dal nascondiglio: è lì che vede arrivare il carro armato. Il suo sogno si avvera, il gioco era vinto! Più tardi ritrova anche sua mamma.
Attraverso situazioni comiche e surreali, Guido mantiene viva la speranza e cerca di proteggere Giosuè dalla dura realtà del campo di concentramento. Guido usa il suo umorismo e la sua creatività per far fronte alle difficoltà e per tenere alto il morale di suo figlio. Nonostante le avversità, il legame tra padre e figlio rimane molto forte. Il film affronta temi profondi come la guerra e la resilienza umana. Nonostante la trama sia ambientata in un periodo oscuro della storia,
La vita è bella riesce a trasmettere un forte messaggio di speranza, amore e coraggio. Il film è un’opera commovente che celebra la forza dell’amore e dell’umanità anche nei momenti più bui.
Aurora, Giorgia e Lea, IA