Io e l’Infinito

La visione di un paesaggio stimola i sensi e scatena l’immaginazione. A contatto con la natura, gli alunni della classe 3^C riflettono e provano a dare un senso all’infinito.

“Sono seduta sul molo con gli occhi verso il mare e il cielo blu che mi ricorda un dipinto di Van Gogh. I miei occhi sono fissi verso le onde e sento il mio pensiero annegare nel limpido mare. Rifletto sui momenti passati, il presente e sull’infinito. L’infinito è una cosa astratta a cui almeno una volta abbiamo tutti pensato. Mentre guardo il paesaggio attorno a me, è come se smettessi di sentire qualsiasi cosa che non sia il rumore delle onde del mare. Mi perdo negli occhi blu di quest’ultimo che mi affascinano ogni volta che mi fermo a guardarli, è come se mi tenessero stretta e non mi volessero lasciar andare. L’infinito, l’idea di un mondo in cui non c’è né un inizio né una fine. L’infinito è come camminare in un sentiero senza trovare mai l’uscita o come il mare di cui non conosciamo la fine.”

(Daria G.)


“Mi son fermata in mezzo agli alberi dopo una lunga passeggiata. Guardando intorno a me, vedo solo verde. Oh, quanto è bello questo posto! Pieno di piante, bacche e impronte di animali… Chiudendo gli occhi, riesco anche a sentire uno strano profumo, mi sembra piuttosto familiare e mi trasmette nostalgia: è così fresco qui che ho addosso l’umidità di questa dolce brezza. Tutto ciò mi ricorda qualcosa, non so bene cosa, ma ho qualche idea… sarò stata qui prima? Sarò stata in un posto simile? Non ne sono sicura. Forse in una vita passata o in un’altra realtà io ho già visitato un luogo del genere… un’immensa distesa di piante e mare nella quale potrei perdermi nei miei pensieri e sentire che finalmente ho raggiunto uno stato di benessere infinito.”

(Lara F.)


“Mentre sto camminando lungo uno stretto sentiero, immerso nella verde e umida boscaglia, mi fermo ad ammirare il paesaggio di fronte a me, formato da colline piene di colori e forme diverse che, sovrapponendosi, creano un panorama pieno di quiete ed armonia. Il cielo, sereno e limpido, di un azzurro celestiale, fa da sfondo a questo stupendo quadro, incorniciato da una serie di alti e robusti alberi, con chiome folte e verdissime. Mentre ammiro tutto questo, la mia mente si rilassa e non percepisce più niente se non il dolce cinguettio degli uccelli. Tutta questa calma mi fa riflettere sul significato di infinito, mi chiedo: “cos’è l’infinito, cos’è quel qualcosa che dura per sempre?” Non sono sicura che ci sia una risposta ben precisa a queste mie domande, dato che ogni cosa materiale è destinata a finire. L’unica certezza che ho è che i sentimenti umani sono una delle poche cose, se non le uniche, che non potranno mai finire o essere interrotte. Di qualsiasi natura essi siano (rabbia, amore, tristezza…), sono fortissimi e incontrollabili: questi, per me, rappresentano l’infinito.”

(Martina R.)


“Sono seduta davanti ad uno scorcio dove si intravede il mare. C’è una sensazione di serenità e quiete. Si sente il rumore dei gabbiani che volano e delle onde che si infrangono l’una contro l’altra. C’è una sensazione di vuoto che sembra essere l’infinito. L’ infinito è una dimensione sovrumana dove non esiste un tempo che determina giorno e notte, settimane, mesi ed anni. Esso è una realtà statica dove tutto è fermo e le uniche cose che vivono sono i pensieri.”

(Elena B.)


“Mi ritrovo in un sentiero con rumori naturali che mi fanno sentire rilassato, con la mente incantata osservo davanti a me un panorama costiero fatto di rocce e storia. Mi incammino con i miei compagni e la guida, quando improvvisamente vedo dei pescatori tranquilli in riva al mare. Mi fermo un attimo, respiro a fondo l’aria salmastra e mi sento pieno di vita. Sono porto per ripartire.”

(Davide D.)


“Sto passeggiando nel bosco insieme alla guida e ad altri ragazzi, quando, ad un tratto, arrivo in una distesa di sassi di ogni forma e colore ed un mare cristallino. Appena messo un piede su un sasso il tempo sembra fermarsi; dopo un po’ inizio a riflettere sulle occasioni che, se non ti affretti a coglierle, verranno portate via dalle onde infermabili del tempo. Ma bisogna essere veloci quanto selettivi, perché se si sbaglia scelta, il ritorno ad un porto sicuro sarà funesto e in certi casi impossibile. Rimanendo sempre di più in questo limbo tra spazio e tempo, continuo a pensare e capisco anche un’altra cosa, cioè che noi siamo solo di passaggio come le onde del mare e l’unica paura che la gente ha è quella di esser dimenticata, perciò si cerca di lasciare il segno. All’improvviso divento calmo, faccio un bel respiro e mi sento cadere per un tempo che sembra infinito. Poi eccomi ritornato nella vita vera e, come se niente fosse mai accaduto, continuo a camminare pian piano, fermandomi per sentire la guida parlare di questo fantastico paesaggio.”

(Alessio P.)


“Sto camminando lungo un sentiero, tra gli alberi, e arrivo in una spiaggiola di fronte al mare. Mi siedo e osservo gli alberi e le piante con foglie di un bel colore verde a destra, mentre a sinistra vedo il mare, con diverse sfumature di celeste, e l’immenso orizzonte. Sento una profonda quiete che si interrompe con il rumore delle onde e del vento che fruscia tra le foglie. Rifletto sulla mia vita e sui momenti passati con felicità.”

(Alessia B.)


“Mentre siedo sul molo, vedo l’immenso mare e il calmo monte dove la natura vive una vita spensierata. Il mare m’accarezza il piede con la sua onda. Sentendo il rilassante fruscìo e il vento che scuote gli alberi, mi viene il pensiero del tempo passato e dell’infinito. I miei pensieri a poco a poco vanno via. Il tempo non passa, sembra come fermo. Nell’infinito sono solo io e la natura, le persone diventano vento.”

(Matteo V.)


“Stiamo passeggiando, la vista dall’alto del monte è stupenda, mette i brividi. Davanti a noi una distesa di alberi alti e intricati che sembrano nascondere chissà quali misteri. Questa giornata è tutta da vivere, un’avventura che vorrei non finisse mai.”

(Luca G.)


“Dalla cima del Monte Conero la prima cosa che mi salta all’occhio è l’infinità del mare con tutte le sue bellezze e i suoi impercettibili dettagli. Il sole sta tramontando, il mare insieme al cielo, si riempie di colori. In quella grande distesa blu si notano decine di barche che da questa distanza sembrano minuscoli pallini bianchi. Nel cielo si vede anche uno stormo di gabbiani che probabilmente cercano pesci in mare. Al calar della sera, ai piedi del monte, si notano molte piccole luci di tutte le abitazioni che si trovano qui. Ad un tratto si alza un piccolo venticello rinfrescante che porta con sé tutta la salsedine e l’odore del mare. L’immensità del mare mi fa riflettere sull’immensità della terra e dell’universo. E così penso a quanto può essere inutile, minuscolo e indifferente l’uomo rispetto a tutto ciò.”

(Luca M.)


“Sono seduto sulla staccionata di legno con il mio amico, guardo il mare di Portonovo, mentre parlo con lui nella mia lingua natale. Mi godo la vista del mare azzurro e limpido con dei massi grandi e bianchi adagiati sulla spiaggia. Un silenzio piacevole mi fa riflettere sul passato, sulle persone a cui tengo e che non vorrei perdere. Dopo un po’ di tempo io e il mio amico passeggiamo nella vegetazione immensa che ci circonda, ammirando ogni singolo arbusto: ciò mi distrae dalla realtà della vita e da ogni preoccupazione.”

(Muhammad Umar K.)


“Sto camminando sui sentieri di Portonovo insieme alla mia classe. Possiamo notare tanti piccoli alberi con rami molto sporgenti e la strada piena di sassi. Ci dirigiamo verso la spiaggia, qui il paesaggio è meraviglioso, il mare davanti a noi sembra una tavola e alle nostre spalle vediamo una parte del Monte Conero costituito da una frana rocciosa e da una vasta vegetazione. La guida ci ha spiegato che in passato, dove ora si trova la spiaggia, c’era un’altra parte della montagna che con il tempo si è sgretolata. Guardando il Monte Conero, con la sua folta chioma che impedisce di osservare al di là della montagna e la tranquillità del paesaggio, penso all’Infinito di Leopardi e alle sue parole che troviamo nei primi due versi della sua poesia.”

(Jacopo B.)


“Sedendo e osservando il mare, sento un odore salmastro e vedo le onde sbattere sugli scogli. Spostando la vista a sinistra, scorgo un pescatore che, con un grande sorriso, tira su le lenze con dei pesci e dietro di lui un piccolo promontorio ricoperto con molta vegetazione. Sotto ai miei piedi ci sono grandi e bianchi sassi. Spostando la vista a destra, invece, vedo il promontorio e una piccola chiesetta spuntare sul mare come degli scogli a picco. Nell’atmosfera c’è un senso di pace e tranquillità tanto che i pensieri svaniscono in un attimo. L’aria mi sfiora come una carezza. Osservando l’orizzonte, sento dentro di me un senso di infinito, come quello che provava Leopardi osservando l’orizzonte dal suo amato colle.”

(Ilaria L.)

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