A proposito dell’Agenda 2030

Sulla terra vivono oggi più di 7 miliardi e mezzo di persone e nel 2030 si prevede che verranno raggiunti i 9 miliardi.

Non tutti gli abitanti del nostro pianeta, però, hanno buone condizioni di vita, anzi sono fortissime le disuguaglianze tra i più ricchi e i più poveri.
Per esempio, più di un miliardo di persone vive in situazione di povertà: poco cibo o di scarsa qualità, abitazioni precarie, servizi insufficienti, una bassa possibilità di prevenire e curare le malattie.

Moltissimi sono ancora i bambini che non possono andare a scuola e vengono invece fatti lavorare per aiutare la famiglia.

Numerose sono anche le donne che subiscono ingiustizie e limitazioni nella loro capacità di lavorare e di decidere la propria vita.

Ma ci sono anche numerosi problemi legati all’ambiente (come, ad esempio, l’inquinamento dei continenti e degli oceani, il riscaldamento globale, il rischio di estinzione di numerose specie animali) che possono portare a un peggioramento delle condizioni di vita delle prossime generazioni.

Nel 2015 i Paesi dell’ONU hanno perciò discusso quali sono le più importanti cose da fare per risolvere molti di questi problemi e hanno elaborato un piano, chiamato appunto Agenda 2030.

L’Agenda contiene 17 Obiettivi da raggiungere in una serie di settori e di ambiti ritenuti strategici, tra i quali lotta alla povertà, accesso a fonti d’acqua potabile, lotta contro le pandemie (malaria, HIV, ed ora anche Covid-19), frequenza scolastica, ambiente, cambiamento climatico, fonti energetiche rinnovabili.

Questi obiettivi sono stati chiamati “Obiettivi Globali per uno Sviluppo Sostenibile“: Globali in quanto devono essere perseguiti da tutti i Paesi del mondo; per uno Sviluppo Sostenibile, ovvero un permettere un progresso economico in grado di migliorare le condizioni di vita delle persone senza compromettere le risorse per le generazioni future, cioè senza danneggiare l’ambiente.

La Redazione

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