Riflessioni sulla paura

Nell’ora di antologia abbiamo studiato il racconto horror che ci ha portato a riflettere e a confrontarci con le nostre paure, cosa che spesso preferiamo non fare.

Per quanto possa sembrare un limite, la paura è una delle cose più preziose che abbiamo: ci tiene ancorati alla realtà con i suoi pericoli e, poi, determina anche i lati della nostra personalità più cupi e inesplorati, quelli che evitiamo di mostrare.

E’ importante avere paura, saremmo già tutti morti se non ne avessimo! Ciò che trovo sbagliato è temere ancora qualcosa che è accaduto in passato, i cosiddetti “traumi”: questi sì che consistono in un limite.

Mi viene in mente l’esempio di una persona che ha rischiato di affogare da piccola, vi sono molte probabilità che abbia sviluppato una paura per l’acqua e che, quindi, si rifiuti di nuotare in acque che siano profonde o no. Questa persona, comportandosi in questo modo, sta perdendo tanti piccoli, preziosi momenti di vita. Inoltre, ci sono persone che hanno paura di affogare senza mai aver corso veramente questo rischio, senza nessun trauma alle spalle. Detto tra noi, trovo quest’ultimo caso estremamente affascinante e curioso dal punto di vista psicologico.

In conclusione, credo che una delle paure più comuni, ma che quasi nessuno riconosce di avere, è la paura della paura stessa, ossia il timore di temere qualcosa: a nessuno piace la sensazione che essa provoca, però ci sono persone tanto abili da trarre vantaggio pure da questa paura così subdola.

E’ importante imparare a conoscere le nostre paure per sapere come affrontarle.

Elisabetta – 3C

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