Giornata della Memoria 2023, le attività svolte dal Comprensivo
Il 27 gennaio si celebra il Giorno della memoria perché in questa data, nel 1945, l’esercito russo abbatté i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz liberando i pochi prigionieri rimasti in vita. L’Italia ha istituito le celebrazioni di questa giornata con la Legge 211 del 20 giugno 2000. Anche quest’anno l’Istituto comprensivo ha ricordato questa giornata attraverso letture significative nei tre ordini di scuola per condividere momenti di riflessione su quanto tragicamente accaduto nel passato.
Nella Scuola dell’Infanzia i testi proposti sono stati :
- Gli Smei e gli Smufi di Julia Donaldson e Axel Scheffler che si basa sull’amicizia al di là di ogni differenza;
- Perché? Testo di Nikolai Popov in continuità con la prima classe della Scuola primaria, un classico per sottolineare l’insensatezza di ogni violenza.
Nelle classi seconde, terze e quarte della Scuola primaria sono stati letti rispettivamente:
- Samo in guerra e nessuno me lo dice di Lia Levi, per incentrare la riflessione sul dramma della guerra che non è così lontana come crediamo e possibili soluzioni da suggerire ai potenti;
- un estratto del libro Storia di due amici e un nemico, dove si prende in considerazione la storia di due amici che supera le differenze e le leggi razziali;
- Nicki e Vera , per riflettere su un eroe silenzioso che salvò 669 bambini dal genocidio.
Nelle classi quinte invece, è stato proposto un estratto del libro Il pane perduto, della scrittrice Edith Bruck, superstite della Shoah, letto dai ragazzi delle classi terze della Scuola secondaria.
Nel corso della giornata altri ragazzi di terza media sono stati accolti nelle classi della Scuola secondaria, prime e seconde, per presentare il significato di questa giornata agli alunni, attraverso lavori e ricerche fatte da loro stessi come compiti di realtà.
Inoltre, in preparazione alla Giornata della memoria i ragazzi della secondaria hanno avuto la preziosa occasione, nel mese di dicembre, di conoscere ed intervistare la signora Edith Bruck attraverso un collegamento in video-conferenza. La testimone della Shoah ha raccontato la sua commovente storia e sentire direttamente la voce di chi ha vissuto la terribile esperienza della deportazione è stata un’esperienza estremamente importante.
In particolare, al di là di tutto il male che è stato fatto in questo periodo buio della storia da alcuni uomini ad altri uomini, la signora Bruck ci ha indotto ad una riflessione su quello che i giovani possono fare perché cose del genere non si verifichino mai più!
La testimone dell’Olocausto ha trasmesso un messaggio di pace, di perdono, invitando i ragazzi a non dimenticare e a fare del loro meglio per un futuro migliore partendo da piccoli gesti quotidiani.
Attraverso queste letture e attività, in cui è stato coinvolto tutto l’Istituto, si è cercato di far capire ai bambini e ai ragazzi che bisogna ricordare quello che successe in un periodo della storia non troppo distante da noi, perché deve restare vivo nella mente di tutti per evitare che si ripeta ancora. Ascoltare la voce diretta di coloro che sono sopravvissuti e che, pur nella sofferenza di quei ricordi, continuano a darci una testimonianza è qualcosa di prezioso, da considerare come patrimonio dell’umanità.
Dice Edith Bruck: “Credo che la memoria riguardi tutta l’umanità, non soltanto coloro che sono stati deportati”.
Nella giornata di oggi, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo aver ringraziato anche Edith Bruck per la sua presenza al Palazzo del Quirinale, in occasione della celebrazione del Giorno della memoria, ha pronunciato un discorso molto lungo ed intenso. Ne riportiamo alcuni passi: “Mai più a un mondo dominato dalla violenza, dalla sopraffazione, dal razzismo, dal culto della personalità, dalle aggressioni, dalla guerra. Mai più uno Stato che calpesta libertà e diritti. Mai più a una società che discrimina, divide, isola e perseguita. Mai più a una cultura o a un’ideologia che inneggia alla superiorità razziale, all’intolleranza, al fanatismo”.
Perché abbia un senso la celebrazione della Giornata della memoria, allora, cerchiamo di trasmettere ai nostri alunni degli insegnamenti fondamentali per la società del futuro, cioè, che nel mondo gli uomini sono tutti uguali, che ognuno va rispettato a prescindere dal colore della pelle, dalla religione, dal pensiero anche se non condiviso e che nella vita quotidiana è importante intervenire di fronte alle ingiustizie, perché l’indifferenza può uccidere.
La Commissione Progetto Cultura