IL BORGO TRA REALTA’ E INTROSPEZIONE

Natura e Paesaggio in Leopardi

Seminario Nazionale di Didattica Leopardiana
I.C. «E. Medi» di Porto Recanati - Classi terze Secondaria a.s.  2021/22

Il "borgo"

Le origini e le definizioni del Borgo non sono univoche ma cambiano dalla località geografica e dal periodo storico. Per i barbari germanici e franchi il burgs rappresentava il massimo centro agglomerato, la città appunto, munita di sistema difensivo murario con la torre come massima espressione. In Italia invece il borgo indica un agglomerato, in genere posto al di fuori della civitas (mura cittadine) lungo le strade principali che portano al contado, e la cui formazione dipende da ragioni di ordine demografico e militare, specie durante il X secolo. E’ intorno al XII secolo che vennero costruite o ricostruite ampie cinte urbane che includevano anche i borghi. A partire dal Duecento tutti i grandi comuni italiani cominciano a fondare nell’ambito dei loro territori alcuni borghi, il cui fine principale è quello di controllare e accrescere il potere territoriale ed economico del centro fondatore. Si tratta anche di uno strumento molto efficace per abbattere il potere della nobiltà feudale, da sempre avversa alle città ed ad un suo trasferimento in esse, e per riequilibrare il rapporto militare ed economico tra città e contado.

Il borgo come patrimonio storico

L’Italia è un Paese meraviglioso dove è possibile viaggiare e visitare una innumerevole quantità di borghi, preziosi scrigni di opere d’arte, bellezze naturali, tipicità gastronomiche, personaggi storici che costituiscono la nostra identità culturale.
E’ il borgo stesso a costituire il patrimonio storico; pur non avendo l’importanza del patrimonio monumentale è quello quantitativamente più rilevante e costituisce il tessuto dei nostri centri storici di quasi tutte le nostre città. E’ nel borgo che troviamo il valore conferito dal passaggio del tempo e degli uomini che lasciano tracce e memorie delle tante piccole sapienze del fare dell’uomo, che nei secoli si sono adoperate anche solo per ingegnare una resistente piattabanda di mattoni disposti a spina di pesce o disposti per creare una volta a botte. Ed ancora, disporre con perizia le pietre, le malte, i mattoni, le ammorsature, le cornici, i dentelli. 

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Paesaggi leopardiani ed antropizzazione

Il borgo recanatese continua a suggestionare il visitatore con emozioni e ricordi di tempi antichi. Anche in letteratura, nella descrizione di un paesaggio, l'impatto visivo è uno degli aspetti più importanti. Purtroppo però, con il boom economico dell’Italia post bellica, sono mancate le strategie di protezione del paesaggio recanatese: si è verificato un forte impatto antropico che si è tradotto in tipologie edilizie distanti per forme, materiali, colori dalle abitazioni tradizionali rurali con l’aggiunta di tralicci, cavi e antenne.   

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L'elettrodo

Tutto partì nel 1998 quando l’Enel, dopo il bicentenario del poeta, decise di installare un elettrodotto aereo rovinando così il paesaggio a cui Leopardi si ispirò per le sue opere. Questo portò a diverse discussioni e proteste da parte degli ambientalisti sostenuti anche dal conte Vanni Leopardi, pronipote del poeta, che si candidò alle elezioni europee con i Verdi che lo aiutarono anch’essi ad impedire di rovinare il paesaggio. Non si può infatti prescindere dal fatto che gli elettrodotti siano strutture troppo impattanti e che vadano a relazionarsi e ad interagire con gli altri elementi territoriali in modo negativo. L’atmosfera leopardiana va persa a causa di essi. Nelle poesie di Leopardi infatti molto spesso ci sono evidenti riferimenti alle campagne recanatesi. Soprattutto nella poesia L’Infinito al colle ed alla siepe è dato un ruolo principale. Così per non rovinare l’impatto visivo e per non mettere a rischio la salute dei cittadini recanatesi, si è deciso di non costruire l’elettrodotto in superficie ma sotto terra. Le ultime notizie su questo progetto risalgono ad un’intervista del gennaio 2022 al sindaco Bravi ne Il Cittadino di Recanati.
Il collegamento per cui Terna investirà oltre 13 milioni di euro prevede un cavo interrato di oltre 11 km tra la frazione di Chiarino e Porto Potenza Picena. Sette tralicci verranno smantellati per un totale di circa 1,5 km di tratta aerea consentendo di liberare oltre 42 ettari di territorio dall’impatto delle esistenti infrastrutture elettriche.
Circa sei mesi è il periodo richiesto dalle approvazioni definitive, forse di più se si dovesse affrontare un secondo momento di approfondimento su determinati punti per studiare eventuali alternative. I tempi previsti per la realizzazione tecnica dell'opera sono 12 mesi.
Noi ci auguriamo che vada a buon fine.  

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Dalla Costituzione all'Agenda 2030

La necessità di tutelare il patrimonio culturale italiano è riconosciuta già dalla nostra Costituzione che all’art.9 recita: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione".
Proprio alla salvaguardia del paesaggio è rivolto l’obiettivo 11 dell’Agenda 2030, che mira a rafforzare gli impegni per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale. 

Il FAI

In Italia e nel mondo agiscono alcune associazioni che hanno lo scopo di tutelare il patrimonio culturale e ambientale nazionale. Tra queste il FAI.
Il FAI, cioè FONDO AMBIENTE ITALIANO, è una fondazione italiana no-profit sorta nel 1975 allo scopo di agire per la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio artistico e naturale italiano attraverso il restauro e l'apertura al pubblico dei beni storici, artistici o naturalistici ricevuti per donazione, eredità o comodato. In questo senso promuove l'educazione e la sensibilizzazione della collettività alla conoscenza, al rispetto e alla cura dell'arte e della natura e l'intervento sul territorio in difesa del paesaggio e dei beni culturali italiani.
Grazie alla guide dei Fai (erano i ragazzi del Liceo classico Giacomo Leopardi), durante il nostro «Sabato del villaggio», abbiamo potuto visitare l’Orto leopardiano, Palazzo Venieri e i suoi giardini e apprezzare il Borgo di Recanati che abbiamo fotografato nei minimi dettagli, perché è molto ben curato.
Quando saremo più grandi anche noi ci prepareremo per le giornate Fai d’Autunno o di Primavera, così da poter scoprire le meraviglie artistiche e naturalistiche d’Italia e poterle raccontare a tanti turisti. 

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Noi ragazzi proponiamo

Il Comune di Recanati si è impegnato per tutelare il borgo di Recanati e il paesaggio che si può ammirare tutto intorno.
La nostra proposta per l’amministrazione è quella di implementare il sito Internet per dire l’elenco delle opere che vengono fatte per la cittadina, divise per settori: ambiente, decoro urbano, trasporti, viabilità…per una comunicazione efficace e trasparente.
In questo modo a tutti sarà chiaro come sia stato possibile per tanto tempo salvaguardare il borgo di Recanati, patrimonio culturale d’Italia, oggi tutt’altro che «selvaggio»!
A Leopardi, oggi, abitare a Recanati di sicuro piacerebbe molto, anche se forse avrebbe un po’ da ridire sul traffico di auto che passano per il centro! 

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