IL BORGO TRA REALTA’ E INTROSPEZIONE

Natura e Paesaggio in Leopardi

Seminario Nazionale di Didattica Leopardiana
I.C. «E. Medi» di Porto Recanati - Classi terze Secondaria a.s.  2021/22

Il contesto storico e culturale

Leopardi (1798-1837) vive in un periodo denso di avvenimenti che daranno una svolta alla storia della penisola italiana. L’Ottocento si apre infatti all’insegna delle vittorie napoleoniche, che però nel giro di pochi anni sono vanificate dalla Restaurazione. L’Italia finisce sotto la dominazione austriaca, dalla quale riuscirà a liberarsi soltanto nel 1861. Gran parte della vita del poeta coincide dunque col periodo della Restaurazione, quindi non sorprende che egli dia un giudizio severo sulla civiltà dei suoi anni, a suo dire dominata dall’inerzia e dal tedio.

Dal punto di vista culturale, la prima metà dell’Ottocento è interessata da due importanti movimenti culturali, il Neoclassicismo e il Romanticismo, in opposizione tra loro. Il Neoclassicismo esalta l’armonia e la compostezza dell’arte classica. Il gusto neoclassico cerca nella letteratura e nell’arte l’equilibrio formale e la simmetria attraverso regole definite; frequenti sono i riferimenti alla mitologia classica.
Alla base del movimento romantico, invece, c’è la crisi degli ideali dell’Illuminismo, che non avevano garantito la felicità, la giustizia e le libertà promesse. Viene anzi rivalutato, in opposizione alla ragione, il sentimento, inteso come libertà creativa, passionalità, istinto, fantasia. L’eroe romantico aspira a grandi imprese ed è mosso da grandi ideali come l’amor di patria e la gloria. 

Il «classicismo romantico» di Leopardi

Tra i vari temi del movimento romantico ampio spazio acquista la natura, spesso intesa come specchio dell’animo umano, vissuta come preziosa confidente da cui l’uomo può trarre motivi di conforto o elementi di disperazione.
La formazione di Leopardi è stata rigorosamente classicista e il poeta stesso ribadisce in più occasioni la propria adesione al Classicismo. Tuttavia egli apprezza l’idea romantica della poesia intesa come spontaneità e contemporaneamente rimprovera ai romantici italiani il predominio della logica sulla fantasia, l’aderenza al «vero» che spegne ogni immaginazione. Anzi, in questa esaltazione di ciò che è spontaneo e originale, non contaminato dalla ragione, appare più romantico degli stessi romantici italiani e più vicino alla cultura romantica europea.
Alcuni critici parlano perciò di un classicismo romantico di Leopardi. 

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